Non è facile tracciare un profilo grafologico di personalità di un personaggio pubblico così noto e amato. Un episodio che mi ha colpito vedendo una delle ultime puntate del programma da lui presentato, è stato il tenero e caloroso abbraccio con quel ragazzino, campioncino per dieci volte, al quale evidentemente si era affezionato. Era come se presentisse il suo addio.
Frizzi era un idealista, con un alto senso del dovere, per cui ogni cosa era da lui vissuta con sentimento e partecipazione; basti pensare che ha voluto essere col suo pubblico fino all’ultimo. Egli amava la sua professione che viveva con calorosità (allunghi eccedenti e gonfi) e con dolce foga (vedi puntini apposti qua e là su nome e cognome). Esteta, anche nel linguaggio (vedi lettere originali), non c’era in lui né ostentazione né narcisismo. Senza dubbio Frizzi ha emulato il padre (vedi iniziali della firma minuscole) e il rapporto con papà è stato per lui una fucina d’apprendimento. Ciò gli ha permesso di mettere in moto le sue caratteristiche e le sue doti innate. Il “maestro papà”, senza dubbio, è stato colui che gli ha fatto amare il mondo dello spettacolo, dove egli ha riposto tutta la sua professionalità, i suoi talenti creativi, la generosità e la cordialità.
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