Francesco Gabbani, ci racconti un episodio off degli inizi della tua carriera?
«Mi viene in mente un episodio di molti anni fa. Ero piccolo, avrò avuto 6 o 7 anni e mi misi a suonare la batteria nel negozio di strumenti dei miei genitori. Ricordo che era come se suonassi nella mia cameretta e, invece, quando alzai la testa, c'erano diverse persone che mi guardavano e partì un grande applauso».
Qual è il complimento più bello che ha ricevuto?
«Mi ha fatto immensamente piacere ricevere i complimenti da Desmond Morris, (lo scrittore del best seller La scimmia nuda, cui il cantante si è in parte ispirato per il suo brano che ha vinto il Festival di Sanremo, ndr) sulla mia musica, sul pezzo, e sull'idea di portare la scimmia sul palco. È stato un po' come ricevere la sua benedizione su Occidentali's Karma».
Pippo Baudo, invece, ha detto di te: «Non durerà».
«Spero di essere riuscito a fargli cambiare idea».
Beh, anche all'Eurovision Song Contest non le è andata male...
«Ero dato per favorito, per cui sono stato accolto con grande affetto da tutti i paesi presenti e partecipanti. L'ESC è stata un'esperienza che mi ha arricchito e mi ha dato la possibilità di far ascoltare la mia musica ad un pubblico europeo, con notevoli risultati: l'album Magellan (versione internazionale di Magellano) è entrato in classifica in 13 paesi».
Cosa le fa paura e cosa non sopporta?
«Non sopporto la spocchia di chi non sa e spara a zero su tutti sui social, e ho paura che non si faccia abbastanza per un futuro più sostenibile».
Quando non lavora cosa le piace fare?
«Ho la fortuna di vivere in una terra (è nato a Carrara, ndr) che è a metà strada tra la montagna e il mare. Quando sono a casa, tempo libero permettendo, mi concedo escursioni e salite in bici sulle mie amate Alpi Apuane».
Il suo ultimo album si intitola Magellano. Anche lei, come il grande esploratore, pensa di avere un'impresa da realizzare?
«Per il momento la mia grande impresa è il tour.
E non solo per il numero dei concerti (44 date in giro per l'Italia) che mi terranno on the road fino a fine settembre, ma anche e soprattutto per il numero di persone che vengono a vedermi dal vivo. Ad ogni tappa vengo letteralmente travolto da un affetto e un'energia incredibili e non posso far altro che ringraziare tutti per il sostegno e l'amore che mi stanno dimostrando».
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