Da Gibson a Dafoe (e Netflix): ora è una Venezia "pigliatutto"

Il Lido non segue Cannes e accetta le opere delle piattaforme online. Sfornando il miglior programma visto da anni

Da Gibson a Dafoe (e Netflix): ora è una Venezia "pigliatutto"

Venezia ha fatto il pieno. Lasciando indietro altri festival blasonati come quello di Cannes. Qualche nome? Lady Gaga, Ryan Gosling, Bradley Cooper, Mel Gibson, Vince Vaughn, Juliette Binoche, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal, James Franco, Liam Neeson, Natalie Portman, Jude Law, Dakota Johnson, Tilda Swinton, Emma Stone, Rachel Weisz, Willem Dafoe, Bèrènice Bejo. La sicurezza con cui Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, sciorina i più di 70 titoli durante la conferenza stampa monstre della sua 75a edizione che si svolgerà al Lido di Venezia dal 29 agosto all'8 settembre, dà il senso plastico di chi ha gettato la rete con le maglie paradossalmente più larghe e ha pescato i film più grossi. In termini quantitativi ma anche qualitativi (finalmente tornano anche i generi: western, commedie, thriller). Il direttore li definisce tutti «straordinari» e «sorprendenti» ma è oggettivo che a Venezia arriveranno sei premi Oscar (Chazelle, i fratelli Coen, Cuarón, Nemes, Morris, Wiseman), tre Leoni d'Oro (Leigh, Tsai Ming Liang e Zhang Yimou) mentre sono numerosi i registi abbonati a Cannes per la prima volta a Venezia (Jacques Audiard, Roberto Minervini, Carlos Reygadas).

Un risultato straordinario dovuto anche al passo falso dei francesi che, pur di proteggere il loro sistema di distribuzione in sala, hanno rinunciato ai film di Netflix. La dittatura dell'algoritmo non fa paura al presidente della Biennale, Paolo Baratta, che riassume la Mostra di quest'anno in due frasi: «Ha un fortissimo senso del presente e una grandissima fiducia nel cinema». «Non si può - ha ribadito Barbera - trascurare le nuove realtà produttive come Netflix e Amazon. Gran parte del cinema d'autore di oggi è prodotto da questi soggetti. Non sta a noi decidere se la politica distributiva di un imprenditore privato sia giusta o sbagliata». De Andrè cantava «anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti» ma in questo caso s'è fatta un'eccezione per il colosso dello streaming che, tra i suoi 6 film, porta in concorso i fratelli Coen con i sei episodi di The Ballad of Buster Scruggs, l'atteso e autobiografico Roma del premio Oscar Cuarón che ripensa alla sua adolescenza a Città del Messico, insieme a 22 July in cui Paul Greengrass racconta gli attentati nel 2011 in Norvegia ad opera di Anders Behring Breivik. Sempre grazie a Netflix prende forma l'ultimo film che Orson Welles non riuscì a montare, The Other Side of the Wind. Nella sezione Orizzonti c'è, in apertura, un film che farà discutere (nelle sale e su Netflix il 12 settembre), Sulla mia pelle di Alessio Cremonini sul caso di Stefano Cucchi, impersonato da Alessandro Borghi dimagrito 18 chili per il ruolo, morire durante l'arresto.

Ma la pattuglia italiana (c'è anche la bella illustrazione di Lorenzo Mattotti per il manifesto) è agguerrita in tutte le sezioni anche se uno degli esclusi eccellenti, il regista Edoardo De Angelis che non piace a Barbera, con Il vizio della speranza sarà alla Festa di Roma. Ecco in concorso Suspiria di Luca Guadagnino, remake ma sui generis (prodotto da Amazon) del classico di Dario Argento con Tilda Swinton che interpreta ben tre ruoli, poi Capri-Revolution di Mario Martone ambientato alla vigilia della Prima guerra mondiale, infine What You Gonna Do When The World's On Fire? di Roberto Minervini che racconta il razzismo ancora presente nella società americana. Ad «aiutare» gli italiani in giuria ci sarà un solo connazionale, Paolo Genovese, mentre il presidente Guillermo Del Toro sarà affiancato dalle attrici (e non solo) Sylvia Chang, Trine Dyrholm, Nicole Garcia, Naomi Watts, Malgorzata Szumowska, e da Christoph Waltz e Taika Waititi.

In Orizzonti c'è l'opera prima di Ciro D'Emilio Un giorno all'improvviso con Anna Foglietta e La profezia dell'armadillo di Emanuele Scaringi dalla prima graphic novel di Zerocalcare. In Fuori concorso fanno capolino i primi due episodi di L'amica geniale di Saverio Costanzo tratto dal libro di Elena Ferrante, insieme all'omaggio che Yervant Gianikian fa alla moglie e sodale Angela Ricci Lucchi scomparsa quest'anno e due film eterogenei, l'autobiografico I villeggianti di Valeria Bruni Tedeschi e Una storia senza nome di Roberto Andò.

Giorgio Treves in 1938, diversi si concentra sull'anno delle leggi razziali mentre nella nuova sezione Sconfini ci sarà il ritorno del fumettista Gipi al cinema (Il ragazzo più felice del mondo), la prima volta di Giulio Base a Venezia (Il banchiere anarchico), Francesco Patierno con Camorra e Wilma Labate con Arrivederci Saigon.

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