Giovani ribelli, la vera storia di quell'amore gay che portò all'omicidio

Giovani Ribelli è una pellicola con Daniel Radcliffe e Michael C. Hall che racconta dell'omicidio dell'omosessuale David Kammerer e nel quale furono invischiati anche alcuni esponenti della Beat Generation

Giovani ribelli, la vera storia di quell'amore gay che portò all'omicidio

Giovani Ribelli è il film di John Krokidas che verrà trasmesso questa sera su TV2000 alle 21.10. Presentato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Giovani Ribelli può vantarsi di un cast d'eccezione, guidato da Daniel Radcliff, diventato famoso per aver interpretato Harry Potter nell'omonima saga, e Michael C. Hall, che invece ha interpretato il serial killer Dexter.

La pellicola racconta in versione romanzata l'omicidio di David Eames Kammerer avvenuto nel 1944, per mano di Lucien Carr IV che faceva parte del gruppo di amici che poi avrebbe dato il via alla Beat Generation, il movimento letterario guidato da Jack Kerouac e William S. Burroughs.

Giovani ribelli, la trama

Allen Ginsberg (Radcliffe) è miracolosamente riuscito a iscriversi all'università Columbia di New York. Pieno di entusiasmo per la sua nuova avventura accademica, Allen fa presto amicizia con Lucien Carr, un ragazzo affascinante che sembra non avere alcuna voglia di seguire le regole o impegnarsi nello studio.

La sua permanenza al campus universitario è resa possibile solo dalla presenza di un uomo più anziano, David Kammerer (Michael C. Hall), che accetta di svolgere tutto il lavoro di Carr e di farsi manovrare dallo stesso a causa dei sentimenti che prova. Ben presto e quasi senza esserne consapevole, Allen Ginsberg finisce col diventare una pedina all'interno della relazione tra i due uomini e avrà un ruolo anche quando Carr, stanco della continua presenza di David Kammerer, finirà con l'ucciderlo.

La vera storia dell'omicidio Kammerer

Come racconta il The Paris Review, il primo accenno all'omicidio Kammerer venne fatto sul New York Times del 17 agosto 1944. Nei titoli, infatti, si leggeva che "uno studente della Columbia ha ucciso un suo amico e ha fatto affondare il suo cadavere nel fiume Hudson". Secondo la ricostruzione dell'epoca, Lucien Carr, che aveva 19 anni, colpì varie volte Kammerer utilizzando il suo coltello da boy scout, a Riverside Park. Dopo l'omicidio il ragazzo "raccolse sassolini e pietre più grandi e più velocemente possibile le mise nelle tasche e negli abiti del cadavere. Dopo spinse il corpo in acqua".

Dopo l'omicidio Lucien Carr cercò l'aiuto dei suoi amici, Jack Kerouac e William S. Burroughs, diventati famosi per essere gli scrittori che diedero inizio alla considdetta Beat Generation. I due uomini vennero a loro volta arrestati come complici e testimoni in un caso di omicidio. Jack Kerouac aiutò Lucien Carr a liberarsi del coltello: i due fecero sparire l'arma del delitto in un canale di scolo. Poi Lucien Carr e Jack Kerouac passarono insieme il resto della giornata, bevendo senza freni, finché Kerouac convinse il suo amico a presentarsi al commissariato di polizia per confessare il suo crimine.

Giovani ribelli, il movente dietro l'omicidio

È sempre The Paris Review a ricostruire i legami tra Carr e Kammerer. I due, infatti, si conobbero a Saint Louis durante un campo estivo per ragazzi, dove Kammerer era uno degli istruttori e Carr uno degli studenti. Kammerer, che aveva anche un dottorato in inglese, subì immediatamente il fascino di Carr e perse la testa per lui al punto da seguirlo ovunque il ragazzo andasse. Kammerer era con Lucien Carr quando quest'ultimo si trasferì ad Andover e all'università di Chicago, poi al Bowdoin College nel Maine, prima di approdare a New York e all'università della Columbia.

Michael C Hall in Giovani Ribelli

Un atteggiamento, quello di Kammerer, che molti hanno assimilato a quello di un vero e proprio stalker, sebbene secondo alcuni "quando quei due erano insieme sembravano davvero i migliori amici del mondo". Nella confessione rilasciata alla polizia, però, Lucien Carr lasciò intuire che il motivo dell'omicidio fosse da ricercarsi proprio in quell'atteggiamento ossessivo e possessivo che portava Kammerer ad essere sempre nelle vicinanze.

Sempre Carr asserì infatti che, in tutti gli anni della loro amicizia, Kammerer aveva ripetutamente fatto delle avances nei suoi confronti alle quali lui aveva sempre risposto in modo negativo.

Secondo la stampa, Carr apparve come un adolescente e, soprattutto, una vittima di un attacco da parte di un "omosessuale psicotico". Perciò l'omicidio venne presentato come un crimine d'onore, in cui il giovane Carr venne chiamato a difendere la sua reputazione dalle molestie continue di Kammerer.

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