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Giovanni Ciacci querela Freccero: "Via da Detto Fatto perché stava affondando"

Un lapsus del direttore di RaiDue durante un'intervista a IlFattoQuotidiano.it ha scatenato la reazione di Giovanni Ciacci che ha replicato duramente, passando alle vie legali

Giovanni Ciacci querela Freccero: "Via da Detto Fatto perché stava affondando"

È basta la parola "condanna", utilizzata all'interno di un'intervista, per scatenare una vera e propria bufera mediatica tra il direttore di RaiDue Carlo Freccero e l'ex opinionista di "Detto Fatto", Giovanni Ciacci. Intervistato da "Il Fatto Quotidiano", Freccero ha parlato a tutto tondo di volti noti, programmi e palinsesto della sua rete, soffermandosi sui pessimi ascolti di Detto Fatto. Il problema del calo? "A Detto Fatto c’era un problema, non c’era più Giovanni Ciacci. Ha avuto un problema con la Rai, ha avuto una condanna e non poteva più esserci. È stato lui a dare le dimissioni, così ho dovuto rinnovare la trasmissione". Parole che non sono affatto piaciute a Giovanni Ciacci che, poche ore dopo, ha pubblicato su Instagram un post di chiarimento: "Carissimo Direttore Freccero prima di dire cose inesatte sulla mia persona si informi dal bravissimo ufficio legale che è situato al piano di sotto a lei a Viale Mazzini . La saluto e ci vedremo presto in tribunale, perché io dico solo cose vere, verissime!".

A niente è valso il dietro front di Carlo Freccero, che ha parlato di lapsus e si è scusato con l'opinionista. Giovanni Ciacci, oggi protagonista nelle trasmissioni di Barbara D'Urso e conduttore su TV8 di "Vite da copertina", non ha gradito il passo indietro di Freccero. Intervistato sempre da Il Fatto Quotidiano, lo stylist senese ha annunciato di voler passare alle vie legali: "Procederò per le vie legali nei confronti del direttore Freccero. Ad oggi io non ho ricevuto nessuna condanna. C’è un procedimento in corso che dura da cinque anni, siamo ancora al primo grado di dibattimento. Lo scriva: nessuna condanna. Vivendo in uno Stato di diritto, questo deve saperlo anche Freccero, un soggetto è innocente fino al terzo grado di giudizio e io non sono ancora al primo".

Ciacci, poi, spiega il motivo del procedimento penale che lo coinvolge: "Ho preso un vestito dalla Rai di Napoli senza la bolla e l’ho portato a una mostra di Gattinoni sulla televisione, dove la Rai era lo sponsor principale. Io per aver portato un vestito senza bolla sono stato indagato per ricettazione".

L'intervista è, infine, l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa contro "Detto Fatto": "Me ne sono andato dalla Rai perché Detto Fatto stava affondando e io sentivo che era così. Il programma non era più quello di una volta, è finito con l’andata via di Caterina Balivo".

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