da Venezia
È il film che non t'aspetti, il colpo di coda della 72a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, la vera sorpresa del poker italiano calato dal direttore Barbera. Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino non somiglia a nient'altro nel panorama del cinema italiano. È un inedito melodramma magico, tra musica, inserti speciali visivi e pittorici, tutto basato sulla tenera figura di Anna interpretata da Valeria Golino in stato di grazia che di certo non sfigurerebbe con in mano una Coppa Volpi come migliore interprete nella premiazione di stasera. «Tre mesi fa - rivela l'attrice, capelli insolitamente biondi, accanto a Riccardo Scamarcio tra i produttori della pellicola - avrei detto che il film mi ha resa fragile con il timore di non aver dato al regista ciò che voleva. Ma ora invece c'è una contentezza vera e profonda, di essere qui, di far vedere il film che abbiamo fatto contro tutto e tutti. Abbiamo avuto solo ostacoli, se non fosse dipeso da questo piccolo gruppo di persone incaponito non saremmo qui oggi».
Per amor vostro inizia con una canzone, appunto Canzone di Anna come tante altre del film scritte dallo stesso regista con le musiche composte e arrangiate da Sergio De Vito, che subito ci inquadra il personaggio e la sua memoria, di una donna fragile in una Napoli odierna, quando rappresentata in superficie, ma anche atavica, quando immaginata come una porta dell'Inferno, infine piena di speranza quando irrompe il mare. Anna è propriamente, nel napoletano a volte stretto del film, una «capasciasqua» ossia una testa vuota. Perché, da bambina spavalda e coraggiosa cresciuta dalle suore, oggi è una donna «ignava», semplice ma sensibile e fin troppo tollerante. Accanto a lei un marito inesistente (lo strepitoso Massimiliano Gallo) che lei scopre dedito all'usura mentre l'unica sua ragione di vita sono i tre figli adolescenti con il maschio sordomuto. Finalmente lo studio televisivo dove ha lavorato per tanti anni in condizioni di precarietà le fa un vero contratto. Il suo lavoro è quello del «gobbo» e nessuno come lei sa scrivere così chiare le battute sui grandi tabelloni tanto che durante le riprese di una soap il protagonista (Adriano Giannini) se ne invaghisce. È, forse, l'inizio di una nuova vita per Anna dei miracoli la cui figura, più di una volta nel film, viene trasformata in un santino attraverso gli inserti pittorici.
Valeria Golino torna così nella sua Napoli dell'infanzia che, spiega, «è un veicolo perfetto, un recipiente dell'immaginazione, può accogliere tutto e il contrario di tutto e te lo rilancia come se fosse una palla. Nel personaggio di Anna ho portato tante cose mie, anche quelle che non avrei voluto mostrare».
Girato in sette settimane con un budget molto basso per un film del genere, 700mila euro grazie a ben otto produttori, Per amor vostro uscirà nelle sale il 17 settembre e segna il ritorno in concorso a Venezia di Gaudino 18 anni dopo il suo esordio con Giro di lune tra terra e mare : «Abbiamo scritto il film a sei mani - spiega - rimaneggiandolo per tanto tempo con la sensazione di mercanteggiare il
bisogno di sopravvivere. Volevamo raccontare un sentimento e un'emozione femminile quasi impalpabili attraverso l'uso del bianco e nero, della lingua dei sordi, degli inserti visivi. Direi che l'abbiamo fatto per amor vostro».
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