La grande (dis)illusione americana

Arriva il romanzo "I bambini del mercato", finora inedito in Italia

La grande (dis)illusione americana

Un Edgar Lee Masters come non l'avete mai letto. Per la prima volta viene tradotto il romanzo nascosto del poeta americano, noto soprattutto per aver scritto l'Antologia di Spoon River, scoperta in Italia da Cesare Pavese, tradotta da Fernanda Pivano e pubblicata la prima volta nel 1941 da Einaudi: una raccolta di poesie diventata poi un manifesto di ribellione con il poeta che, attraverso la storia degli abitanti sepolti nel cimitero di una immaginaria cittadina americana, è stato antesignano della letteratura realista e della critica, ironica e spietata, a quello che sarebbe diventato decenni dopo il sogno americano.

Edgar Lee Masters, nato nel 1868 e morto nel 1950, a oggi era noto solo per questa antologia, diventata un classico, ma è stato anche un romanziere che ha saputo prevedere tutte le contraddizioni della democrazia americana. A dimostrarlo I bambini del mercato, romanzo del 1922 e da oggi nelle librerie per Elliot (pagg. 416, euro 20) nella curatela e traduzione di Massimo Ferraris. Ne anticipiamo qui parte del capitolo diciottesimo che riassume le posizioni di Masters attraverso la voce del protagonista, un giovane inglese che parte per il nuovo mondo in cerca della terrà della libertà e si ritrova in un'America cinica, votata al commercio, allo sfruttamento di tutte le risorse (naturali e anche umane) e già segnata dell'arrivismo più sfrenato.

La posizione di Masters - intuibile anche nella biografia che ha scritto

su Lincoln e in molti suoi saggi (da noi tutti inediti) - è marcatamente «antimperialista» anche se la sua capacità è di farci capire come ognuno di noi, anche il più «puro», non possa sottrarsi alla società delle merci.

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