La grande fuga che, dal punto di vista cinematografico, dovrebbe ricordare il solo il film, del 63, quello con Steve McQueen, può essere preso a prestito, come titolo, per rappresentare la situazione del cinema in Italia. E non ci riferiamo, come si potrebbe pensare, solo al fatto che i nostri connazionali vadano meno in sala, ma alle decisioni, di questi giorni, di molte case di distribuzione, di procrastinare, non si a quando, molti dei loro film previsti a gennaio/febbraio. Il perché di questa comprensibile scelta, lo ha spiegato, molto bene e onestamente, all'Ansa, Giampaolo Letta, Ad di Medusa: «Ci siamo trovati, dall'oggi al domani, in questa situazione. Fino a metà dicembre, ancora si sperava in un Natale discreto e se togliamo il dato del caso Spider-Man, oggi il disastro sarebbe ancora più grande. A farne le spese, soprattutto, il cinema italiano; noi per primi, con il risultato di Supereroi di Paolo Genovese che pure aveva aspettato la sala dal precedente lockdown. A questo punto noi freniamo le macchine e sospendiamo Vicini di casa, il film di Costella». Il titolo è in buona compagnia. Spencer di Pablo Larrain, che doveva uscire il 20 gennaio, è, al momento, «pending» (senza data precisa di uscita) , così come Tutti a bordo di Luca Miniero (previsto, inizialmente, per il 20/1), mentre l'atteso Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson è stato rimandato a marzo. A rischio slittamento (dipenderà dai colori delle regioni) sono anche Il sesso degli angeli di Pieraccioni e Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh, che, al momento, sono previsti in sala il 10 febbraio. Sicuro il cambio data di Ambulance di Michael Bay, ora spostato ad aprile. Warner ha spedito al 28 aprile L'arma dell'inganno - Operazione Mincemeat di John Madden, con Colin Firth (era in calendario per il 20) mentre la commedia Tre di Troppo, di e con Fabio De Luigi, è stato tolto dal 27 gennaio e, al momento, non ha ancora una nuova data. Quanto a Morbius, nuovo film Marvel, dal 28/1 è stato spostato al 31/3. Va, in controtendenza, Vision Distribution che, per bocca dell'Ad Massimiliano Orfei, ha confessato all'agenzia di stampa: «Non bisogna farsi prendere dal panico, anche se la tentazione di mollare è forte. Noi confermiamo le uscite, a cominciare da America Latina dei D'Innocenzo il 13 gennaio, perché se mettessimo tutto in pending, far tornare la gente al cinema poi sarebbe un'impresa titanica»; confermata, da Vision, anche La notte più lunga dell'anno, il 27 gennaio, con Ambra. Il tutto, mentre l'Anec si aspetta che il ministero tenga conto delle criticità che stanno vivendo le sale, tra ristori, proroghe dei decreti e decisioni sulla cosiddetta finestra tra uscita in sala e piattaforma (da 30 a 90 giorni).
Insomma, sembra una partita a scacchi contro il Covid quella giocata dalle case di distribuzione, con scelte a breve termine, senza una prospettiva certa, causa pandemia. La gente ha paura e diserta i cinema; ora, lo fanno anche i film.
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