Non paga l'affitto da due anni e una sentenza del tribunale italiano ha stabilito lo sfratto. Ma l'ambasciata della Guinea Equatoriale a Roma di andarsene non ci pensa proprio e neanche di saldare il debito (di quasi 70mila euro) con i proprietari dell'immobile. Del caso dell'ambasciata africana si è occupata Striscia la Notizia nell'ultima puntata, ma il servizio non è finito bene e l'inviata è stata aggredita.
Rajae Bezzaz ha incontrato il legale rappresentante della proprietà dell'immobile occupato da oltre un decennio dall'ambasciata della Guinea Equatoriale a Roma. La situazione esposta dall'avvocato Lino Mancini è stata subito chiara: "La proprietà ospita l'Ambasciata dal 2019 e i locali sono occupanti senza titolo perché non pagano né affitto né oneri condominiali". Da circa due anni il piccolo stato dell'Africa centrale - uno dei Paesi più ricchi del continente africano - non versa più l'affitto mensile e da oltre tredici anni le spese condominiali non vengono sostenute. Un danno economico ingente per la proprietà italiana dello stabile che, ad oggi, deve ancora riscuotere 70mila euro dai diplomatici africani.
Una situazione di cui la magistratura italiana si è già occupata in passato senza però ottenere risultati. "Nel 2009 un giudice - ha proseguito l'avvocato Mancini ai microfoni di Striscia - ha determinato un'indennità di occupazione di 10mila euro al mese e decretato di trasferimento che ingiunge all'Ambasciata di liberare l'immobile perché detenuto senza alcun titolo". Per la legge italiana, insomma, la Guinea Equatoriale dovrebbe pagare e abbandonare l'immobile. Ma per una sentenza del 2008 l'Ambasciata gode dei privilegi dell'extraterritorialità e per questo non può essere sfrattata dalle autorità italiane. Solo l'intervento del ministro degli Esteri potrebbe risolvere la situazione - con una procedura del cerimoniale - ma i rappresentanti diplomatici africani non si sono mai presentati agli incontri.L'inviata di Striscia la Notizia, Rajae Bezzaz, si è così presentata fuori dalla sede romana con un megafono per sollecitare i diplomatici africani a pagare il debito ed a lasciare l'immobile come previsto dalle sentenze. Poco dopo è stata raggiunta da quella che sembrava essere la rappresentante dell'Ambasciata, Cecilia Obono Ndong, nipote del presidente della Guinea Equatoriale. L'inviata ha continuato a porre domande alla donna senza però ottenere risposta e poco dopo è stata raggiunta dal custode dell'edificio ed è scoppiato il parapiglia. L'uomo ha invitato la troupe di Striscia a "lasciar perdere" e ad allontanarsi dall'edificio.
Poi ha iniziato a spintonare Rajae e l'operatore, colpendo prima la telecamera e poi prendendo a calci all'inviata, che ha chiuso il servizio: "Sono affari italiani. Noi lavoriamo nella legalità, noi non siamo abusivi".
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