La serie tv Homeland è razzista a dirlo è la stessa serie. Anzi a mostrarlo è lo stesso set della serie. Un gruppo di street artist ha "hackerato" il set della famosa serie prodotta dal network Showtime. Nella seconda puntata della quinta serie c'erano delle scena ambientate in un campo profughi siriano in Libano e sui muri del set apparivano diverse scritte in arabo che servivano a rendere veritiera la narrazione, ma quelle scritte riportavano frasi contro lo show.
"Homeland è un cocomero", “Questa serie non rappresenta il punto di vista degli artisti”, “Homeland è razzista”, "Homeland NON è una serie tv" sono solo alcune delle scritte che hanno "invaso" il set. Gli artisti arabi che se ne sono occupati, Don Karl, Heba Amin, Caram Kapp e Stone all'inizio non volevano prendere parte al progetto: "Homeland in questi anni ha dato del mondo musulmano un'immagine terribile e non volevamo certo collaborare con loro" poi però gli artisti hanno cambiato l'idea e fatto l'hackeraggio.
Alla fine sul set nessuno controllava la loro attività per cui il gruppo di artisti ha potuto agire indisturbato: "Abbiamo iniziato a scrivere proverbi arabi - spiegano gli artisti - ma poi abbiamo capito che potevamo metterci tutto quello che volevamo".
Il sabotaggio è stato scoperto dalla produzione solo dopo la messa in onda della prima puntata, troppo tardi ormai per girare nuove scene. Alex Gansa, uno dei produttori, alla fine ha ammesso quanto è successo e si è congratulato con il gruppo: "il coraggioso atto di sabotaggio artistico"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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