I gay se la prendono con Achille Lauro per essere andato da Pio e Amedeo

L'artista è stato attaccato pubblicamente sui social dopo l'ospitata a Felicissima sera. E ora si sfoga sui social: "Io che ho difeso ogni categoria"

I gay se la prendono con Achille Lauro per essere andato da Pio e Amedeo

"Mi hanno dato dell'omofobo, dopo anni che mi danno del "frocio" pensando di offendermi!". Achille Lauro si sfoga sui social network dopo l'attacco subito sul web negli scorsi giorni. Tutto per aver partecipato, come ospite, all'ultima puntata di Felicissima Sera, lo show comico di Pio e Amedeo, proprio nella puntata della polemica. Lauro, che ha fatto dell'ambiguità e della fluidità di genere il suo marchio distintivo, che ha baciato il suo chitarrista sul palco dell'Ariston e che si è vestito da sposa, è finito attaccato da coloro che lo seguivano e lo apprezzavano proprio questa sua libertà di espressione artistica.

Insulti e critiche arrivategli dai social network e alle quali lui ha deciso di replicare pubblicamente. Impossibile rimanere in silenzio, nonostante lui stesso abbia ammesso di non amare mettere la sua vita privata in piazza sul web. Achille Lauro ha scelto così di pubblicare un lungo messaggio sulla sua pagina Instagram, parlando degli attacchi: "In questi giorni di forte polemica ho capito che in alcuni momenti bisogna parlare. L'ho capito quando mi hanno detto che il trucco è solamente appropriarsi di qualcosa che non mi appartiene. Quando mi hanno umiliato pensando che io sia un pagliaccio che si mette in mostra. Quando per un commento riferito alla solidarietà su lavoratori dello spettacolo mi hanno dato dell’omofobo, dopo anni che mi danno del "frocio" pensando di offendermi!".

Pio e Amedeo non si scusano e Lauro non si giustifica. Oggi sembra che le battaglie e le denunce sociali, fatte da Achille Lauro attraverso abiti con piume e brillantini, trucco, smalto sulle unghie e quadri artistici, siano state spazzate via dal solo fatto di aver partecipato al programma di Pio e Amedeo senza contestarli per il famoso monologo: "Da anni investo denaro, tempo e impegno per la tutela dei diritti umani, per i diritti delle persone abbandonate nelle carceri, per aiutare i bambini negli ospedali, per i ragazzi nelle comunità, per chi non ha una casa, per coloro che sono rimasti senza lavoro, per chiunque abbia bisogno di aiuto e per essere artefice e partecipe, nel mio piccolo, di una rivoluzione per cui la condizione sociale, culturale e umana delle classi deboli e discriminate possa cambiare definitivamente. Lo faccio da quando non avevo una lira, perché sono cresciuto tra gli emarginati e i reietti, perché so che vuol dire sentirsi diverso, mai compreso, solo".

Il suo lungo messaggio di sfogo social ha incontrato il consenso di molti fan e le ennesime critiche di altri.

Ma Achille Lauro è tornato sulle sue priorità con il messaggio finale: "Mia madre mi ha educato insegnandomi che aiutare gli altri è una priorità e per chi ne ha la possibilità è un dovere. Attenzione perchè la realtà non è solo quella che vedete su giornali e tv, e dietro quelle storie, molto spesso, ci sono vite vere fatte di sofferenza, valori e battaglie".

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