Un viaggio alla scoperta della storia (segreta) di Leonardo da Vinci. Così si potrebbe riassumere l’essenza della nuova fiction storica di Rai Uno. Dal 23 marzo è previsto il debutto di "Leonardo", co-produzione Lux Vide e Sony Pictures, in collaborazione con Rai Fiction, Big Light Productions e con France Television, che si pone l’obbiettivo di raccontare, tra storia e mito, la vita e le opere di una tra gli artisti più celebri al mondo del Rinascimento italiano. La serie tv, e alla luce dei primi due episodi (che abbiamo visto in anteprima), si presenta come un’opera colossale per il piccolo schermo, molto accattivante e studiata nei minimi dettagli, che apre una finestra sulla Firenze di un tempo a noi lontano, tra superstizioni, leggende, sacro e profano. Sono 8 episodi prodotti, suddivisi in 4 prime serate, in onda in anteprima mondiale su Rai Uno. Nato sulla scia del successo de I Medici, altra serie che condivide con Leonardo gli stessi creatori e produttori, il racconto fin da subito scopre le sue carte, trasportando lo spettatore in un vortice di emozioni e di colpi di scena.
Cosa succede nei primi due episodi
"L’uomo più instancabilmente curioso della storia" è interpretato da Aiden Turner, attore di origini irlandesi, reso celebre in tv nella serie Poldark. Nella fiction Leonardo è ancora un pittore alle prime armi, ed è ancora un apprendista nella bottega del Verrocchio (Giancarlo Giannini). Nonostante ciò, la sua bravura è innegabile. Leonardo ha la capacità di vedere attraverso l’arte, ha la capacità di leggere l’anima del soggetto che ha di fronte. E così succede con Caterina da Cremona (Matilda De Angelis), modella che si espone per gli allievi del Verrocchio. Lei è diversa da qualsiasi altra donna. Oltre ad essere bella e affabile, è una donna dallo spirito libero e inquieto. Diventa amica di Leonardo, e depositaria di tutte le sue paure più grandi.
Il giovane artista, infatti, è confuso, non riesce a trovare la propria dimensione, ed è tormentato dai fantasmi del suo stesso passato, che inevitabilmente hanno condizionato il presente. La storia, però, si muove avanti e indietro nel tempo, con un bizzarro ma funzionale giochi di flashback. Nel futuro su Leonardo aleggia un’accusa di omicidio e spetta a Stefano Girardi (Freddie Highmore), rappresentante della legge giovane e ambizioso, capire perché l’artista avrebbe ucciso la sua unica migliore amica. Sullo sfondo della vicenda brilla una raggiante Firenze, che viene rappresentata in tutta la sua beltà, fotografando soprattutto la sua immortale magnificenza. Questa cornice fa da collante al racconto, facendo emerge usi e costumi di un tempo che fu.
"Dentro la testa" di un giovane artista
La fiction è un grande evento, e tutti i partner coinvolti sono fieri di aver contribuito a realizzare un progetto così importante. "La bellezza di quest’opera sta nel fatto che abbiamo seguito Leonardo da Vinci dentro la sua testa", confessa uno dei produttori. "La biografia dell’artista è molto ricca. Lui è un personaggio con tante ombre – aggiunge -. E non è stato facile capire qual’era la storia giusta da raccontare. Si doveva partire dall’inizio. Far conoscere un Leonardo al di là dell’artista che è stato. Per questo motivo abbiamo focalizzato l’attenzione sul suo percorso di studio nelle botteghe degli artisti di Firenze". A far trapelare qualche dettaglio in più sulla realizzazione è stato lo stesso Aiden Turner che, emozionato, rivela cosa ha significato per lui aver interpretato un personaggio così importante per la tradizione culturale italiana nel mondo.
"Ho dato tutto me stesso in questo lavoro", confessa Turner. "Vorrei poter dire che c’è molto di me nel personaggio che ho interpretato, ma non è così. Io e Leonardo è come se avessimo avuto solo uno scambio. Naturalmente deve esserci un fondo di verità in tutto questo", ammette. Mi sono preparato a questo ruolo leggendo, studiando e confrontandomi con persone che conoscevano molto bene la storia del pittore – continua-. Ad esempio, due settimane prima delle riprese ho partecipato al Louvre a una retrospettiva su Leonardo e lì ho creato un dialogo molto intimo tra me e lui."
"Ho visto i dettagli, la maestosità delle sue opere. È stata un’esperienza quasi epifanica. Mi sono preparato al meglio e poi, sul set, mi sono lasciato andare grazie a una bellissima sinergia con il cast – afferma-. Non è stato un processo facile e non viene dal nulla. Si tratta di conoscere il personaggio che si sta interpretando, alla fine è come se diventasse un’estensione di te stesso. Più che altro è compiere un percorso interiore. Di Aiden non c’è nulla", conclude. Alla domanda sul futuro della serie tv, Steve Thompson (creatore dello show), rivela che "non è stato un processo facile e non viene dal nulla. Si tratta di conoscere il personaggio che si sta interpretando, alla fine è come se diventasse un’estensione di te stesso. Più che altro è compiere un percorso interiore. Di Aiden non c’è nulla".
La presunta omosessualità di Leonardo
La serie tv cerca di tratteggiare il lato umano del celebre artista fiorentino. Scavando a fondo nella sua vita, gli autori hanno cercato di far emergere la figura di un uomo diviso tra cosa è giusto e cosa è sbagliato, soffocato da una giovinezza infelice, e da un presente che apre prospettive allettanti. La fiction, però, si sofferma anche sulla vita privata di Leonardo. Come i suoi amori e la sua presunta omosessualità, un aspetto che storicamente è stato ritrovato in alcuni documenti. Gli studi affermano che le malelingue su i suoi gusti sessuali siano partite da una denuncia anonima del 1479, in cui l’artista veniva accusato di sodomia insieme ad altri giovani fiorentini. La vicenda, secondo le documentazioni, si sarebbe conclusa con un semplice ammonimento.
Sulla questione però la letteratura è poco chiara e discordante. Altri studiosi riportano che Leonardo è stato denunciato solo a fine di screditarlo su pubblica piazza. Di fatto, però, nel corso della sua vita non si è mai spostato e non sono note a nessuno le passioni che ha vissuto con le cortigiane dell’epoca. È controverso il rapporto che ha avuto con Melzi e Caprotti, due suoi allievi. Furono dei semplici garzoni ma altre congetture fanno credere che ci sia stato qualcosa di più profondo tra di loro. Oltre al Leonardo omosessuale (particolare che prende forma nel secondo episodio della serie tv), la storia riporta che sia stato anche un artista irreligioso. Nonostante la sua fama sia legata a diverse rappresentazioni sacre, si ipotizza che da Vinci non abbia professato solo la fede cristiana ma che fosse interessato anche ad altri credi religiosi.
Anche gli americani sono pazzi per il pittore di Firenze
La serie tv della Rai, creata da Frank Spotnitz e Steve Thompson, è nata da una sinergia italiana con diversi brodcaster europei. Ed è formata da un cast di attori stranieri e italiani. Eventi di questo genere fanno capire come la nostra cultura e i nostri retaggi storici sono materie di studio per i paesi stranieri, e destano molto interesse. L’esempio della fiction Rai, non è il primo show televisivo che si focalizza sul mito di Leonardo. Si ricorda, ad esempio, una serie del 2015 prodotta in America e arrivata anche qui in Italia, dal titolo Da Vinci’s Demons. Lo show ha riletto la storia con i toni di un drama oscuro e dalle tinte fantasy. Come il Leonardo della Rai, anche il Leonardo americano era aitante e talentuoso come Aiden Turner, ma la storia di attendibile aveva ben poco.
Infatti, la serie tv si focalizzava non solo sulla ricerca delle origini dell’artista, ma di un complotto nato a Firenze che coinvolgeva la Chiesa e la ricerca del libro delle anime. Di da Vinci’s Demons sono state tre le stagioni prodotte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.