Tutti i segreti di "Interstellar": ecco come è stato realizzato

Interstellar è uno dei film più ambiziosi di Christopher Nolan, al punto che per la sua realizzazione ha chiesto aiuto anche a un Premio Nobel per la fisica

Tutti i segreti di "Interstellar": ecco come è stato realizzato

Interstellar è il film diretto dal regista Christopher Nolan che va in onda questa sera alle 21.21 su Italia 1. Tra gli attori che hanno preso parte al progetto ambizioso del regista della trilogia de Il cavaliere oscuro c'è anche Anne Hathaway che, nel corso delle riprese di una scena in particolare, ha rischiato di perdere la vita.

Interstellar, la trama

In un ventunesimo secolo in cui l'umanità è combattuta tra le tempeste di sabbia e una sorta di negazionismo in riferimento a una fine sempre più vicina e imminente, l'ex ingegnere della NASA Joseph Cooper (Matthew McConaughey) fa una scoperta sensazionale. Nella stanza della figlia Murph (Mackenkie Foy) scopre delle strisce di sabbia che nascondono un sistema binario che porta entrambi in un centro segreto della NASA guidato da Amelia Brand (Anne Hathaway) in cui si studia un cunicolo spazio-temporale vicino al buco nero Gargantua, nei pressi di Saturno (in quello che è un chiaro omaggio a 2001: Odissea nello spazio di Kubrick). Copper e Amelia, insieme a un equipaggio scelto, decidono dunque di partire per lo spazio, soprattutto per cercare di salvare Mann (Matt Damon), unico sopravvissuto di una missione finita in tragedia. La speranza di Cooper è quella di trovare un modo per salvare l'umanità e, di fatto, il futuro di sua figlia. Nello spazio, però, il tempo scorre molto più lentamente e mentre Cooper e Amelia si dirigono verso Mann e verso una triste scoperta, Murph, diventata adulta (Jessica Chastain) cerca di scoprire la verità sulla missione che le ha portato via il padre, senza sapere che Cooper sta per affrontare un viaggio in una dimensione del tutto nuova.

Ecco come è stato realizzato il film

Con Interstellar, Christopher Nolan ha cercato di realizzare un film dal respiro epico, che fosse però ambientato nel mondo dello spazio e delle leggi dell'astrofisica. Un film, quindi, in qualche modo scientifico, che aveva bisogno di assistenza per poter essere in qualche modo verosimile. Proprio per questo motivo, nella realizzazione di Interstellar, Nolan ha avuto avere al proprio fianco un professionista. Alla realizzazione della pellicola ha collaborato il dr. Kip Thorne, esperto in fisica della gravitazione e astrofisica che, proprio grazie al suo lavoro, è stato insignito del Premio Nobel per la fisica nel 2017. Non sorprende che la scelta del professionista da avere come guida sulla parte scientifica della trama sia caduta proprio su Kip Thorne, dal momento che lo snodo narrativo di Interstellar parte proprio dai suoi lavori. Come riportato dal sito dell'Internet Movie Data Base, lo stesso Kip Thorne ha parlato del film di Nolan come di una storia "basata su uno spazio-tempo deformato e curvo, il più esotico avvenimento dell'universo che d'improvviso diventa accessibile agli esseri umani".

Il lavoro dello scienziato per la realizzazione del film è stato così prezioso che già in fase di pre-produzione lo scienziato ha dato due regole basilari che Nolan doveva seguire per far sì che il suo film avesse un senso accettabile dalla comunità scientifica. La prima era che nella sceneggiatura non doveva esserci nulla che contestava o violava le leggi della fisica conosciute. La seconda era che qualsiasi teoria o speculazione all'interno di Interstellar doveva avere comunque delle basi scientifiche e non si doveva basare solo sull'immaginazione sconfinata di uno sceneggiatore. Allo stesso modo, Kip Thorne lavorò a stretto contatto con il supervisore degli effetti speciali, Paul J. Franklin, per la realizzazione del buco nero presente nel film.

Lo scienziato ha fornito pagine di appunti e teorie che hanno addirittura portato alla creazione di un nuovo software per la computer grafica che lavorasse proprio basandosi sulle equazioni proposte dal futuro Premio Nobel.

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