Eccola proprio mentre sta arrivando sulla nave. Da oggi Orietta Berti sarà con Fabio Rovazzi l'ideale ammiraglio della Costa Toscana arrivata a Porto Sole e pronta a essere la dependance del festival di Sanremo fino a sabato sera. «Qui si farà musica» dice mentre le danno il pass per salire a bordo.
Orietta Berti, l'anno scorso era in gara, oggi in rada.
«Ma cosa vuole che Le dica, mi capitano sempre cose belle».
Però ce le spieghi.
«Ogni sera qui verranno a trovarci ospiti appena usciti dall'Ariston e canteranno, improvviseranno, insomma faremo spettacolo insieme».
Tutti tutti?
«Specialmente quelli della nuova generazione, li aspetto qui con Fabio Rovazzi».
E poi?
«Sabato sera tocca a noi fare il percorso inverso e andare all'Ariston».
Canta al festival per due anni di seguito?
«Eh già. Stavolta sarà Luna piena, il brano che mi ha scritto Manuelito Hell Raton».
Com'è nata questa collaborazione?
«Tutto merito dello scorso festival. All'Ariston già Fedez mi aveva chiesto la disponibilità a collaborare. Ma nel frattempo Hell Raton mi stava seguendo e supportando con la sua community sui social. Ma poi».
Ma poi?
«Poi anche lui mi ha proposto la possibilità di fare un pezzo insieme. E così è nato Luna piena che canterò durante la finale».
La sua prima volta a Sanremo è stata nel 1966 con Io ti darò di più.
«La ricordo come fosse oggi».
Poi cantò nel 1967 quando Tenco si suicidò.
«Uno dei momenti più tristi della mia carriera».
Una carriera lunghissima. Impensabile oggi per i giovanissimi.
«Senza dubbio gran parte del merito va a chi mi ha seguito in questi anni. Prima mio marito Osvaldo, che a un certo punto ha detto basta perché non riusciva più a tenere il ritmo delle trasferte e del lavoro. Poi sono intervenuti mio figlio Otis, aiutato talvolta dall'altro figlio Omar. E comunque un gigantesco merito della mia carriera va a Bibi Ballandi, che ha creduto in me col massimo delle energie».
Il prossimo anno compirà 80 anni, 57 dei quali sui palchi. Mai pensato a un possibile ritiro dalle scene?
«Mai. Tanto più ora che devo ancora presentare il cofanetto riassuntivo della mia carriera, che all'inizio era pensato per i 55 anni. Ora sono diventati 56, forse uscirà per i 57, ma comunque avrà musica nuova, non soltanto i miei vecchi brani. Tanto per dire, ci sarà anche Mille, il tormentone estivo con Fedez e Achille Lauro».
Il Suo segreto?
«Continuare ad ascoltare i giovani».
Non a caso Lei sarà l'«ammiraglio» del
festival col giovanissimo Rovazzi.«Rovazzi è un ragazzo con la testa a posto. Ed entrambi sappiamo bene di avere un solo compito decisivo, portare la nostra dose di serenità in questo Sanremo in mezzo alla pandemia».
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