Il discorso del principe Harry all’Onu ha diviso l’opinione pubblica, scontrandosi con le critiche di quanti vedrebbero nel duca di Sussex un giovane ipocrita che fa bei discorsi a cui, però, non aderirebbe con atteggiamenti consoni. Subito prima del suo intervento alle Nazioni Unite Harry è stato bersagliato con accuse di razzismo. Ora i detrattori lo definiscono un “ipocrita”.
L’esempio di Nelson Mandela
Lo scorso 18 luglio Harry è arrivato alle Nazioni Unite mano nella mano con Meghan, che per l'occasione indossava un outfit firmato Givenchy, in vista di un un evento fondamentale per la reputazione di entrambi. Il principe, infatti, è stato scelto per pronunciare un discorso in ricordo di Nelson Mandela proprio nel giorno a lui dedicato. Una commemorazione istituita nel 2019 per ricordare il simbolo della lotta all’apartheid. Come previsto il duca ha toccato i temi del cambiamento climatico, della guerra, dei diritti umani. A proposito di Nelson Mandela, il fulcro dell’intervento, Harry ha dichiarato: “Quelli di noi che non hanno avuto la fortuna di conoscere bene Mandela sono arrivati a comprendere l’uomo tramite la sua eredità, le lettere che ha scritto nella sua cella, i discorsi che ha pronunciato di fronte alla sua gente e le incredibili magliette che ha indossato”.
Pensando all’esempio dato da Nelson Mandela e ai tempi difficili che stiamo vivendo il principe ha affermato: “Il nostro mondo è di nuovo in fiamme. Dalla terribile guerra in Ucraina al passo indietro per quel che riguarda i diritti costituzionali negli Stati Uniti, stiamo assistendo a un attacco mondiale alla democrazia e alla libertà, ciò per cui ha combattuto Mandela. Le conseguenze delle decisioni prese da alcune tra le persone più potenti in alcuni dei Paesi più ricchi, si fanno sentire in modo ancora più profondo in tutto il continente africano. La pandemia, la guerra e l’inflazione hanno fatto precipitare l’Africa in una crisi energetica e alimentare”.
Harry ha parlato anche del problema della siccità, “un riflesso delle condizioni meteorologiche estreme osservate in tutto il mondo”, spiegando: “Questo è un momento cruciale, in cui molteplici crisi convergenti hanno lasciato il posto a una serie infinita di ingiustizie…e in questo momento abbiamo una scelta da fare. Possiamo diventare apatici, soccombere alla rabbia o alla disperazione…oppure possiamo fare ciò che Mandela ha fatto ogni giorno all’interno di quella cella di sette piedi per nove a Robben Island e anche ogni singolo giorno al di fuori di essa. Possiamo trovare un significato e uno scopo nella lotta. Indossare i nostri principi come fossero un’armatura. Ascoltiamo il consiglio che una volta Mandela diede a suo figlio: non mollare mai la battaglia, anche nell’ora più buia”.
In ricordo di Diana, per amore di Meghan
Non è mancato, come molti si aspettavano, un riferimento all’impegno umanitario di Lady Diana. In particolare Harry ha menzionato la famosa foto che ritrae Mandela e la principessa insieme, scattata durante il viaggio in Sudafrica di quest’ultima, nel marzo 1997, appena 5 mesi prima della morte. Il duca di Sussex vide la foto durante una visita agli archivi della Mandela Foundaton in Sudafrica, nel 2015 e si commosse di fronte all’immagine della madre sorridente, mentre stringeva la mano al presidente sudafricano. Fu l’arcivescovo Desmond Tutu, nel 2019, a regalare a Harry lo scatto in occasione di un altro suo soggiorno in Sudafrica: “Quella fotografia è sulla parete della mia casa e nel mio cuore ogni giorno”, ha detto il secondogenito di Diana, aggiungendo: “Quando ho visto la foto per la prima volta, ciò che emergeva era la gioia sul viso di mia madre, la giocosità e la sfacciataggine, persino. La gioia pura nel trovarsi affine a un’altra anima impegnata a servire l’umanità”.
Il duca di Sussex ha omaggiato anche l’amata Africa: “Da quando ho visto l’Africa per la prima volta, a 13 anni e per molto tempo della mia vita, è stata la mia ancora di salvezza. Il posto dove ogni volta trovavo la pace e il tempo di guarire. Dove mi sono sentito più vicino a mia madre e ho trovato conforto dopo la sua morte. Dove ho capito di aver trovato la mia anima gemella in mia moglie”. A proposito di Meghan Markle, Harry ha raccontato anche della loro romantica vacanza in Botswana, nel 2017, che rappresentò il loro terzo appuntamento: “L’ho convinta a venire con me in Botswana. Abbiamo campeggiato sotto le stelle. È stata con me cinque giorni, è stato meraviglioso. Eravamo soli con noi stessi e per me è stato cruciale per essere sicuro di poterci conoscere meglio”.
“Harry è un ipocrita”
Le critiche al discorso e alla figura di Harry in particolare sono state molteplici. A GB News, citato dall'Express, l’esperto reale Rafe Heydel-Mankoo ha detto a proposito dell'intervento del duca all'Onu: “Se non facesse così caldo oggi si potrebbe pensare a un pesce d’aprile, perché francamente chiedere a Harry di parlare di cambiamento climatico è un po’ come per il Vaticano chiedere a Boris Johnson di parlare di celibato in base all’impatto ambientale di quest’uomo”. Eamonn Holmes di GB News ha ribattuto, riferendosi a Harry: “Ci sono jet privati ovunque”. La giornalista Isabel Webster ha precisato: “Anche [il principe Carlo e William] usano jet privati, ma sono elogiati e osannati per la loro prospettiva ambientalista”. "Non da tutti”, ha precisato Heydel-Mankoo, sostenendo che se si pronuncia un discorso sul cambiamento climatico, bisognerebbe applicare nella propria vita gli insegnamenti di cui si parla.
Invece, ha continuato l’esperto, “Il jet privato che [Harry e Meghan]” hanno preso “da Los Angeles a New York è 10 volte l’impatto ambientale annuale di un singolo inglese”. Secondo Holmes il duca di Sussex sarebbe solo “un ipocrita”. I giornalisti si sono anche chiesti per quale motivo sia stato scelto proprio Harry per un evento così importante, quali siano le sue “qualifiche”. A Sky News il tenore della conversazione non cambia. L’esperto Piers Morgan ha notato che il principe, pur parlando di ambiente e dei pericoli del cambiamento climatico rimarrebbe “un ipocrita” perché userebbe “i jet privati come fossero un servizio di taxi”.
Poi l’affondo: “Quando è diventato un ragazzo così patetico? Oh, lo so. Quando ha incontrato Meghan”. Sky News ha messo in risalto il fatto che il duca avrebbe usato un jet privato anche per tornare a Londra, in occasione del Giubileo di Platino. Non solo.
Morgan ha sottolineato: “[Harry] ha fatto riferimento a Mandela 20 volte nel suo breve discorso, cercando di fare un qualche tipo di paragone tra la sua battaglia e la lunga strada verso la libertà di questa grande figura storica, capace di ispirare e che ha trascorso circa 3 decadi in una prigione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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