Joaquin Phoenix è l'uomo del momento. Reduce dalla conquista del Golden Globe e fresco di nomination ai prossimi Oscar come migliore attore protagonista nel film "Jocker", l'interprete di origini portoricane, sta vivendo un momento di grande ascesa. Pochi giorni fa ha rilasciato un'intervista a "60 Minutes" suCbs con il giornalista Anderson Cooper facendo alcune confessioni private. Raramente l'attore 46enne ha parlato della tragica morte - avvenuta nel 1993 - del fratello maggiore River, ma questa volta Phoenix si è lasciato andare ad alcune esternazioni molto intime.
River Phoenix aveva solo 23 anni quando morì per overdose, 27 anni fa, fuori da un noto locale di Hollywood. Una notte tragica di cui Joaquin Phoenix fu testimone visto che si trovava con lui al momento della morte. L'attenzione mediatica che si scatenò subito dopo lasciò senza parole la famiglia che cercò di isolarsi dal mondo, senza accendere la televisione né leggere riviste. Un lutto vissuto profondamente dall'attore ma mai superato, come lui stesso ha confessato nell'intervista con Cooper: "Durante quel periodo in cui sei più vulnerabile, ci sono elicotteri che volano sopra, ci sono persone che stanno cercando di intrufolarsi nella tua vita e nella tua casa...mi è sembrato che tutto questo abbia impedito il processo del lutto". "Jocker" ammette però di esser pronto a lasciar andare via il dolore per la morte di River: "Succederà, guiderò e all'improvviso lo sentirò. E gli darò il benvenuto".
Joaquin Phoenix, che nei giorni scorsi è stato arrestato e poi rilasciato per aver manifestato a Washington contro i cambiamenti climatici - ha spiegato di sentirsi molto vicino al defunto fratello, che lui ha definito "un attore e una star del cinema davvero notevole". L'attore di "Jocker" ha poi ammesso di ritrovare River in molti dei suoi lavori cinematografici: "Sento che in ogni film che ho realizzato in qualche modo c'era una connessione con River. Ma penso che tutti abbiamo sentito la sua presenza e la sua guida nella nostra vita in molti modi".
Ad aprire la strada al brillante futuro da attore a Joaquin è stato proprio lui, il fratello maggiore, che un giorno, rientrando a casa, gli parlò del film "Toro scatenato" ("Raging Bull") pellicola del 1980 diretta da Martin Scorsese: "Penso che abbia risvegliato qualcosa in me. E improvvisamente ho potuto vedere attraverso i suoi occhi e ho capito".
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