Studiando sociologia all'Università ha scoperto la sua anima di disc jockey e cantante pop. Ketty Passa è una artista dalle mille energie creative, una forza della natura che non si ferma mai sfidando tutto e tutti. «Mentre davo gli esami orali - racconta - mi sono accorta che in me cresceva il potere di comunicare, di entrare in empatia con i professori, di riuscire a parlare anche di argomenti che avevo studiato poco. Questo mi ha dato il coraggio di entrare nel mondo dell'arte». Dopo gli studi ha frequentato un laboratorio di «linguaggio radiofonico» e ha cominciato a impazzare con i suoi dj set nelle discoteche di mezza Lombardia.
«La mia cultura musicale è molto ampia. Sono cresciuta con il grunge di Seattle, il rock degli anni '90 e lo ska. Però grazie a mio padre ho vissuto un amore folle per la poesia dei cantautori italiani e per grandi artisti diversi fra loro come Mina, i Rolling Stones, gli Aphrodite's Child. Quindi conosco bene i gusti del pubblico e, a seconda delle serate, so che dischi mettere per far ballare il pubblico. L'unico genere che non mi comunica nulla è il reggaeton». Lavora sulla rete Sky MilanoSat, a Radio DeeJay, a Rocknrollradio ma nel 2005 parte il suo vero sogno: inizia la carriera di cantante alla guida dei Toxic Tuna. «Abbiamo cominciato per hobby, a tempo perso, e nel 2008 abbiamo autoprodotto l'album Elegante e abbiamo suonato dal vivo all'insegna del divertimento e del pogo, passando dallo ska-jazz allo ska-punk al rock. Poi ho vissuto un brutto periodo personale e, per rabbia e disillusione, ho scritto quello che definisco il nostro primo vero album #cantakettypassa che è appena uscito».
Un album pop che tracima con stile e intelligenza nei generi più diversi. «È un disco dal suono allegro ma con testi dal sapore spesso amaro, che vanno scoperti pian piano. C'è dentro molta ironia e sta avendo un buon riscontro fra gli addetti ai lavori. Ormai ho deciso, da grande farò la cantante». Ma Ketty non vuol sentir parlare di scorciatoie o di trucchi commerciali. «Non ho intenzione di vendermi.
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