Party di dubbio gusto: Kylie Jenner nella bufera

Per il compleanno di una delle sue migliori amiche, l'influencer ha deciso di organizzare una festa a tema The Handmaid’s Tale, una serie popolare negli Usa, senza immaginare le conseguenze

Party di dubbio gusto: Kylie Jenner nella bufera

Kylie Jenner, l’influencer under 30 più ricca del mondo, ha voluto vestire per gioco i panni di una donna vittima di violenza ad una festa, scatenando contro di sé delle critiche molto dure, che non è solita ricevere.

Kylie Jenner ha quasi un miliardo di fan, molte delle quali adolescenti, sempre pronte a complimentarsi qualsiasi cosa lei faccia o dica. Probabilmente avrà pensato che organizzare un party a tema "The Handmaid’s Tale" potesse essere una buona idea. La serie tv, giunta ormai alla sua terza stagione, è in assoluto il prodotto televisivo preferito dalla più piccola delle Kardashian. Non poteva immaginare di trovare la disapprovazione dei suoi follower.

Così alla festa di compleanno di una delle sue migliori amiche, Stassi Karanikolaou, ha fatto vestire tutte le invitate con lunghi abiti rosso sangue e dei copricapi bianchi, come le protagoniste della fiction.

Quello che Kylie Jenner non sa

L’influencer sicuramente non conosce le origini della serie, liberamente ispirata al romanzo distopico “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, pubblicato nel 1985. La storia è ambientata in un futuro prossimo negli Stati Uniti: la società ormai è divisa in uomini (padroni) e donne, fertili e non. Le ancelle, vestite di rosso, hanno il compito di asservire le necessità riproduttive dei loro compagni: vengono violentate, costrette a partorire i bambini e private del loro nome. Poi ci sono le mogli, vestite di blu, troppo importanti per “abbassarsi” a questo ruolo, e le domestiche in verde, esseri "inutili" perché non fertili e quindi destinate alle faccende di casa.

L’ambientazione è stata ben riprodotta da Kylie Jenner che ha ripreso i costumi, e privato “gentilmente” le sue ospiti della loro identità. Ogni “ancella” veniva chiamata con “Of” e il nome del proprio accompagnatore, indicato invece come “Commander”. Ha superato così il concetto di distopia che una mente geniale come quella di Margaret Atwood era riuscita a immaginare.

Il simbolo delle battaglie femministe

I vestiti rossi sono diventati ormai da tempo il simbolo delle femministe, impegnate anche recentemente nelle battaglie contro le leggi anti-aborto, che limitano la capacità di scelta di una donna anche in caso di stupro. Un’immagine forte che fa a cazzotti con quella frivola e spensierata del party di Kylie Jenner. Moltissime fan hanno infatti ritenuto questa scelta fuoriluogo. “Questo è così sbagliato in ogni aspetto ... Celebrare la schiavitù delle donne è diabolicamente idiota e mostra quanto Kylie e le sue compagne siano veramente ignoranti ... Tornate a scuola. Ovviamente non capiscono la premessa del libro o della serie TV ... È imbarazzante”, commenta un utente su Instagram.

Eppure sarebbe bastato che Kylie Jenner usasse il suo smartphone per fare qualcosa di diverso dai selfie, come per esempio aprire un qualsiasi

canale d’informazione o “seguire” su Instagram i personaggi giusti, come le molte modelle e attrici che hanno preso posizione sulla questione delle leggi anti-aborto dell’Alabama, manifestando tutta la loro disapprovazione. Ma l’ignoranza rende ciechi e ingenui.

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