Contro Maurizio Crozza ha parlato il pubblico di Sanremo. Dalla platea si sono levate le contestazioni per quella che più che satira è apparsa ai più come un vero e proprio attacco politico a ridosso delle elezioni. Eppure, all'esposto per violazione della par condicio presentato ieri mattina dal Codacons alla commissione parlamentare di Vigilanza, il Garante per le Comunicazioni ha subito soccorso il comico. "La par condicio - ha assicurato l'Agcom - non è applicabile alla satira come quella proposta da Crozza nella sua esibizione martedì sera al Festival di Sanremo".
In mattinata, ai microfoni di Radio Anch'io, Silvio Berlusconi è tornato a criticare duramente la prima puntata di Sanremo che da festival della musica italiana è stato trasformato in una vera e propria Festa dell'Unità. Non avendo visto l'imitazione di Crozza in diretta, gli è stata mostrata ieri mattina negli studi di Agorà durante un'intervista. "La canzoncina era piena di allusioni negative ma Crozza fa sorridere e poi attacca tutti quanti", ha commentato il Cavaliere ammettendo di trovare Crozza "simpatico" e di considerarlo un "bravo" comico. "Ha dei testi intelligenti - ha tuttavia commentato il leader del Pdl - credo sia stato sbagliato inserirlo nel festival della canzone con il rischio di farlo diventare il festival dell’Unità". A trovare eccessiva la gag di Crozza non è stato solo Berlusconi. Anche il Codacons, che questa mattina ha presentato un esposto contro il Festival, ha raccolto il malumore espresso da molti abbonati al canone Rai che si sono "indignati" per lo show di Crozza in prima sera: "La nostra iniziativa non vuole essere a favore di questo o quel partito politico, ma a tutela dei cittadini telespettatori che, tra l’altro, pagano il canone".
Mentre Fabio Fazio si gode le polemiche e, soprattutto, l'audience (la terza serata del Festival è stata vista mediamente da 10,7 milioni di telespettatori con uno share del 42.48%), a soccorrere Crozza ci ha pensato l'Agcom. L’Authority presieduta da Angelo M. Cardani ha affrontato l’argomento considerando in particolare quella parte della norma che fa riferimento al divieto di trattare, in trasmissioni non ricondotte sotto la responsabilità di una specifica testata, temi di evidente rilevanza politica ed elettorale. E il verdetto è stato che la norma citata non sia applicabile alla satira.
A pensarla in modo contrasrio a quanto deciso sono stati i soli commissari Antonio Martusciello e Antonio Preto, secondo cui, nel monologo, Crozza si è invece chiaramente riferito a temi di rilevanza politica ed elettorale e a vicende e a fatti personali di esponenti politici in violazione di quella norma presa in esame.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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