L'autoanalisi di Barbareschi

L'attore riapre l'Eliseo con uno show in cui si confessa, canta, recita e mima

Francesco SalaCercando segnali d'amore nell'universo è il titolo dello spettacolo di Luca Barbareschi che ha riaperto il teatro Eliseo di Roma. Un flusso di coscienza continuo tra racconti della sua vita, canzoni, monologhi, confessioni e balli caraibici. Ironico, nevrastenico, bipolare, una semplice etichetta non basta a contenerlo. Sappiamo di Barbareschi che è timido all'inizio, poi diventerà sciolto, elegante signore e ragazzino impunito, studente dell'Actor Studio, aiuto regista, produttore e traduttore; sul palco si smarrisce e si ritrova. In scena è croce e delizia: lo salvano la musica, le amicizie, i figli, l'amore per la moglie e per l'Eliseo che lui apre agli spettatori per questa intima seduta di psicanalisi. Il pubblico si diverte molto. La figura irreprensibile del padre sui campi di sci, lo sguardo perso della mamma che tra una lettura e l'altra abbandonerà tutta la famiglia, le violenze subite da un sacerdote e poi un pianoforte, la magnifica band che lo accompagna e tanto ancora; tutto sotto la guida registica di Chiara Noschese.

La gente che esce dal teatro si domanda ancora una volta: ma chi è Barbareschi? Un egocentrico, un bravo attore, un cantante, un ballerino, un politico, un manager, un casanova? Lui è tutto questo solo per due ore: tra vita e nevrosi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica