Al Lido si parte con coraggio, fra "muri" e red carpet

Il Lido si prepara per la Mostra del cinema più imprevista della storia. S'inaugura mercoledì. Ma fra incertezze, timori, ostinazione e coraggio, la trama - lunga 12 giorni - del festival è ignota a tutti

Al Lido si parte con coraggio, fra "muri" e red carpet

E mentre ai Giardini di Venezia danzano le muse inquiete della Biennale, il Lido si prepara per la Mostra del cinema più imprevista della storia. S'inaugura mercoledì. Ma fra incertezze, timori, ostinazione e coraggio (e colpi di scena: alla première ci saranno sette direttori dei grandi festival concorrenti, da Berlino a Cannes, che invidie...), la trama - lunga 12 giorni - del festival è ignota a tutti. Un buon titolo? Il coraggio di ripartire. Protagonisti: Alberto Barbera, direttore di ferro della Mostra, e Roberto Cicutto, neopresidente della Biennale che se sopravvive all'edizione Covid-19 si meriterà l'intero quadriennio di incarico. Il festival si farà in presenza, con precauzioni rigidissime, e «speriamo non succedano imprevisti - ha confessato ieri Barbera - nel caso ci fosse un positivo sarà confinato».

Regole: accessi controllati, termoscanner, accrediti ridotti, pubblico limitato (sarà un'edizione per Industry e stampa di fatto), mascherine fuori e dentro le sale (anche per i 275 minuti del documentario di Frederick Wiseman...), prenotazione dei posti obbligatoria, sala per sala, con 72 ore di anticipo... Parterre di attori e registi prevalentemente nazionale (previsti tre tamponi per gli ospiti provenienti dai Paesi extra Schengen!), incerta persino la «leonessa» Tilda Swinton, e purtroppo niente feste. Che belli i festival di una volta...

Una volta a dominare il festival erano i cronisti da tappeto rosso e le firme di «costume». Oggi sarà la rivincita dei critici. Oltre ai film proiettati in sala (saranno molti e, conoscendo Alberto Barbera e il suo staff, di livello medio ottimo) ci sarà ben poco. In una situazione del genere è molto: «Se tutto andrà bene, daremo al mondo uno straordinario segnale: che si possono organizzare grandi manifestazioni in sicurezza», ha detto Cicutto. Incredibile, mancano anche le polemiche.

L'unica - qualcuno ha protestato perché per evitare gli assembramenti dietro le transenne del red carpet è stato costruito un muro di due metri - è stata demolita da Barbera con un tweet: «Non è un muro, ma la pedana ingrandita per garantire ai fotografi di lavorare meglio». Click. No, ciak.

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