Måneskin, il vero premio è la censura

Vince il loro "video alternativo". Ma si parla solo dei look "proibiti"

Måneskin, il vero premio è la censura

Ormai funziona così. Vincere conta. Ma fare scandalo conta molto di più, quantomeno sui social. Dunque l'altra sera i Maneskin hanno fatto qualcosa di unico nella storia della musica italiana, ossia hanno vinto un premio agli Mtv Video Music Awards e sono i primi ad averlo fatto in una categoria internazionale. Si sono portati a casa il premio per il Miglior Video Alternativo grazie a I wanna be your slave. Anche se avevano altre due nomination ben più prestigiose (Gruppo dell'anno e Miglior emergente), si tratta comunque di un successo che non a caso loro hanno commentato con un didascalico ma autorevole «è davvero fantastico. Non ci aspettavamo di vincere. Qui ci sono grandi artisti, quindi per noi è un onore».

In fondo quella andata in scena al Prudential Center di Newark, New Jersey, è stata una edizione dominata da Jack Harlow con 4 premi, seguito da Lil Nas X e Taylor Swift con 3 riconoscimenti mentre i quattro romani Damiano Victoria, Ethan e Thomas hanno intascato un premio importante ma tutto sommato meno sensazionale di altri come «Artista dell'anno» o «Video dell'anno».

Però hanno vinto lo stesso. Anzi, forse hanno contabilizzato un successo addirittura più clamoroso perché, ebbene sì, sono stati censurati. Ormai non si parla quasi più di «censura», specialmente nella musica. I testi delle canzoni sono spesso ai limiti della querela, le immagini pure e nessuno si indigna più. Ad esempio, proprio durante gli Mtv Awards, la rapper Nicki Minaj ha mimato il gesto della masturbazione senza che la regia intervenisse. In poche parole, la tolleranza è sempre più ampia. Perciò la «censura» ai Maneskin è il «premio» di cui ora tutti parlano. Victoria è salita sul palco per suonare Supermodel con un «body monospalla» con un capezzolo coperto solo da un cuore d'argento. Poi però l'unica spallina si è slacciata e lei è rimasta con un seno scoperto continuando a suonare impassibile. Nel frattempo, Damiano aveva un «panta-perizoma» con le natiche ben visibili.

Risultato: le immagini di Mtv sono state spesso «a campo largo» (no, non quello di Letta a inizio campagna elettorale) indignando il pubblico dei social privato delle nudità e trasformando i Maneskin nei veri vincitori di questa edizione. Obiettivo raggiunto, in fondo basta poco. PG

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