Maria Grazia Cucinotta e la figlia Giulia insieme contro il bullismo

Un'intervista per raccontare il nuovo progetto dove l'attrice questa volta si è messa dietro la macchina da presa

Maria Grazia Cucinotta e la figlia Giulia insieme contro il bullismo

Maria Grazia Cucinotta e la figlia Giulia raccontano sul settimanale "F" la lotta che hanno intrapreso contro il bullismo. L'attrice italiana ha da poco diretto un nuovo cortometraggio, "Il compleanno di Alice", che parla di una bambina presa di mira dalle compagne mentre i genitori, impegnatissimi con il lavoro, nemmeno se ne accorgono. La figlia Giulia ha contribuito alla realizzazione del corto con le sue esperienze e il suo sguardo da adolescente.

Quando avete parlato per la prima volta di bullismo a casa?
Maria Grazia: "Quando a sei anni Giulia ci ha detto che un bambino le dava i calci".
Giulia: "A casa mi hanno sempre ripetuto che se qualcuno mi avesse fatto del male o preso in giro lo avrei dovuto subito dire perché era sbagliato".

Si parla di bullismo tra amici?
Giulia: "L'ultima volta che abbiamo riflettuto sul bullismo è stato per commentare "Tredici", una serie tv dove la protagonista subisce varie violenze e poi decide di uccidersi. Ci è sembrato un mondo a parte, quasi un fantasy, non abbiamo mai pensato che una cosa simile possa succedere a qualcuno di noi. Eppure ci ha coinvolto: fa vedere come ogni azione porti a delle conseguenze".
Mariagrazia: "A me fa paura il modo estremo in cui la serie affronta il tema. Però la apprezzo perché porta a galla un problema reale: i dati dicono che un ragazzo vittima di bullismo su dieci si uccide".

Maria Grazia Cucinotta e figlia parlano anche dei social che a volte possono rivelarsi pericolosi: "Mi sono cancellata da Twitter.

I social non sono buoni o cattivi, dipende da come li usi, se ne diventi dipendente e ti chiudi in te stesso allora diventano pericolosi" - afferma Giulia in seguito ad un brutto episodio vissuto online e aggiunge - vado molto fiera di quello che posta mamma, ma evito di leggere quello della gente scrive su di lei, per non starci male".

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