Maurizio Ferrini: "Con Arbore ero comunista, ora faccio due rosari al giorno"

Maurizio Ferrini è tornato e adesso si reinventa sul web con un cortometraggio con protagonista il figlio della Signora Coriandoli; da veterocomunista a cattolico praticante, l'attore comico ne ha per tutti, da Beppe Grillo a Checco Zalone

Maurizio Ferrini: "Con Arbore ero comunista, ora faccio due rosari al giorno"

La Signora Coriandoli ha segnato un'epoca, quella della televisione anni Ottanta di Renzo Arbore, scanzonata e politicamente scorretta. Sotto la parrucca boccoluta dalla messa in piega perfetta c'era, e forse ci sarà sempre, Maurizio Ferrini. La Signora Coriandoli è stata per il comico lo spartiacque della carriera, con un prima e un dopo non sempre scintillante, che adesso vuole reinventarsi sul web.

È stato intervistato da La Verità sul set del film che in questi giorni sta girando a Verona, un nuovo progetto sperimentale con il quale punta di rilanciare la sua carriera da attore. Romagnolo DOC e, per un certo periodo della sua vita fervente comunista, oggi Maurizio Ferrini è cattolico praticante. Dopo un lungo periodo di crisi, che l'ha portato a soffrire anche la fame, l'attore cesenate ha deciso di provare la strada del web per conquistare un nuovo pubblico. "Entro marzo farò un film di 15 minuti che parla del figlio veterocomunista della signora Coriandoli che, sotto la spinta della madre e della crisi economica, cerca di vendere pedalò nella laguna veneta e nei laghi", racconta Ferrini, il cui film non verrà distribuito nei circuiti tradizionali ma sarà visibile a tutti, gratis, sul web.

Le radici romagnole hanno influenzato la sua vita per un lungo periodo, anche e soprattutto a livello politico. A breve ci saranno le elezioni in Emilia Romagna ma Maurizio Ferrini , oggi, preferisce non esprimere nettamente la sua preferenza politica: "Quando un partito è egemone per troppo tempo su un territorio perde la sua forza. Per cui vedo bene un' alternanza alla guida della Regione, che è sempre salutare. Non si costruisce una casa di destra o di sinistra, si può soltanto farla bene o male." In passato non avrebbe esitato a schierarsi a sinistra ma l'attuale situazione politica italiana, confusionaria e ipocrita secondo il suo pensiero, l'ha spinto a diverse considerazioni. Non condivide l'estremismo politico della sua regione: "A Ravenna se uno non è comunista deve parlare a bassa voce, come a Sofia. Mi chiedo come mai debba parlare piano, quindi non c' è la libertà tanto conclamata anche se la polizia non viene ad arrestarti."

I tempi sono cambiati anche per lui, che ormai ha abbracciato la fede cattolica, in un'apparente discrasia ideologia con la fede politica. Il comico, però, rifugge l'accusa di essere contraddittorio: "Con Renzo Arbore, all'epoca di Quelli della notte, quando il comunismo era ancora una cosa seria, si diceva che Gesù è stato il primo comunista. Quindi io sono fedele alla linea, casomai sono i fratelli comunisti che dovrebbero convertirsi." Da circa un anno, dopo aver studiato numerose religioni, Maurizio Ferrini è diventato cattolico praticante, tanto da recitare due rosari al giorno, uno al mattino e uno prima di andare a dormire. Al giornalista che gli chiede se gli abbia dato fastidio l'esposizione del rosario da parte di Matteo Salvini, Maurizio Ferrini risponde senza indugiare: "Non sono prevenuto nei confronti di Salvini, è stato demonizzato perché ritenuto in default un piccolo duce. Io non vedo nessun elemento che lo colleghi a un duce. Quindi non ho motivo di pensare che Salvini usi il rosario come grimaldello elettorale, per me è in buona fede."

Interrogato sui 5 Stelle, Maurizio Ferrini svela la sua scarsa considerazione nei confronti del movimento di Beppe Grillo, suo ex collega: "Hanno la borsina con il bagaglio culturale dentro e se gliela levi non hanno più il bagaglio culturale. Sono scolaretti con la rasatura fresca come quelli di Scientology."

Se politicamente non è in accordo con il movimenti di Grillo, professionalmente Ferrini prova grande stima per il suo ex collega. Diverso è il pensiero su Checco Zalone, che secondo lui: "Fa parte dell'abbassamento del livello culturale italico. Si ride, però una volta era meglio, è roba trash." Maurizio Ferrini, che in passato ha detto molti no pur di non interpretare ruoli che non sentiva propri, oggi è pentito di aver rifiutato la parte in un film di Sergio Leone ma non di Bernardo Bertolucci, anche se questa scelta l'ha pagata a caro prezzo. "Allora dire di no a Bertolucci era lesa maestà, perché l' oligarchia rossa che governava il mondo dello spettacolo, e forse lo governa ancora, non lo consentiva. Dopo ci fu il vuoto, sono stato fatto fuori dall'ambiente del cinema romano.

Ferrini? Al mio nome si dileguavano tutti."

Alla domanda su quale sia la sua attuale visione dell'Italia, Maurizio Ferrini risponde con una battuta del simbolo del figlio della Signora Coriandoli: "Non capisco ma mi adeguo."

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