Meghan Markle non riuscirebbe a spostare l’attenzione su un argomento che non sia la sua vita. Nel podcast “Archetypes” e nel tanto atteso discorso al One Young World Summit di Manchester la parola chiave sarebbe stata “io”, a detta degli esperti. Le promesse di trattare temi come gli stereotipi, l’uguaglianza e la libertà si sarebbero infranti contro l’ego della duchessa, accusata di desiderare le luci della ribalta sopra a ogni cosa.
“Anche io ho scelto Harry”
Nella terza puntata del suo podcast firmato Spotify la duchessa di Sussex ha ricordato l’annuncio del matrimonio con Harry, cogliendo l’occasione per criticare quanti la ritenevano “fortunata” a sposare un principe. Ospite della puntata è stata l’attrice e scrittrice Mindy Kaling, che ha raccontato di un momento particolare della sua giovinezza, quando valutava se stessa in base all’interesse che riusciva a suscitare negli uomini. Meghan è intervenuta dichiarando: “Per quel che riguarda la mia esperienza quando ho iniziato a frequentare mio marito e quando ci siamo fidanzati, tutti [dicevano]: ‘Oh mio Dio sei così fortunata, lui ti ha scelto’. E quando devi sentirlo un milione di volte [ribatti]: ‘Beh, anche io ho scelto lui’. Ma fortunatamente ho un partner che ha contrastato questa narrativa, dicendomi: ‘Si sbagliano tutti, sono io quello fortunato, perché tu mi hai scelto”.
Secondo la duchessa la frase “sei fortunata”, espressa in tal senso, è “stereotipata” e ha aggiunto: “Alimenta questa idea per cui tu stai aspettando qualcuno che ti dica che sei abbastanza brava come persona, [pur] sapendo da te che sei brava abbastanza”. Stavolta Meghan Markle ha sollevato un tema di non poco conto: purtroppo è vero che, ancora nel 2022, ci sono donne che giudicano se stesse attraverso le parole del partner e l’interesse che riescono a suscitare in lui, sentendosi realizzate non quando “scelgono se stesse” (come se ciò che vogliono non contasse nulla), ma quando “vengono scelte”. Cercano conferme che non possono venire dall’esterno, riducendo la loro autostima a una specie di pallina da ping pong che va su e giù come impazzita.
Però, sfortunatamente, anche stavolta manca un serio approfondimento nel dibattito. Meghan riduce tutto a se stessa e alla sua esperienza, focalizzando eccessivamente l’attenzione sulla sua storia. Sarebbe stato interessante, invece, andare alle radici storiche e sociali del problema, di questo tipo di mentalità dura a morire. La base era buona, ovvero la scelta reciproca del partner, ma la duchessa si limiterebbe a guardare la situazione da un’unica prospettiva: la sua.
“Il suo discorso è un io, io, io”
In questi giorni Harry e Meghan sono nel Regno Unito per portare avanti gli impegni umanitari che stanno loro a cuore. C’era grande attesa, in particolare, per il discorso della duchessa al One Young World Summit, l’evento per i giovani leader di domani, avvenuto lo scorso 6 settembre. Le aspettative, però, sarebbero state deluse e il suo intervento sarebbe stato un fallimento su tutta la linea. La causa? La duchessa avrebbe parlato sempre e solo di se stessa. Egocentrismo, anzi, Meghancentrismo allo stato puro. La Markle, indossando un abito rosso firmato “Another Tomorrow” che comunicava grinta e determinazione, avrebbe dovuto parlare di parità di genere.
Peccato che in soli 7 minuti, dicono i commentatori, Meghan abbia nominato se stessa ben 54 volte, definendosi perfino “la ragazza di Suits che si è ritrovata a tavola con primi ministri, leader potenti, attivisti e operatori umanitari”. Il Sun, ironico, ha titolato: “Me, me, me”, mentre l’esperta Ingrid Seward non le ha mandate a dire: “Non riesco a...comprendere come i 2mila giovani abbiano [presenti] abbiano fatto a capire [anche solo] una parola di ciò di cui stava parlando. Non aveva senso. Era tutto incentrato su di lei. Non penso sapesse ciò di cui stava parlando. Era solo un ‘io, io, io’ e si lodava da sola”.
Piers Morgan non è stato più tenero: “...È assurdo che una donna che ha sposato un principe multimilionario, ha lasciato il suo lavoro e vive dei profitti di quello status reale che vende al miglior offerente venga a discettare su libertà e uguaglianza…chi si crede di essere?”....“Dopo tutto il fango gettato sulla royal family e sul Regno Unito viene qui a fare la predica?". Per Phil Dampier ha dichiarato al Daily Mail: “Il discorso non aveva contenuto”, mentre Robert Jobson è sembrato perplesso: “Non ho capito dove volesse andare a parare”. I duchi di Sussex sono anche stati contestati al loro arrivo all’evento con fischi e sguardi sarcastici.
C’erano cartelli con su scritto Me-gain”, in riferimento all’ambizione smodata e all’opportunismo di Meghan e “Falsi reali”. Qualcuno, tra la folla, sostiene che il loro sia “tutto marketing” basato sugli attacchi alla royal family. Un flop che, forse, dovrebbe far riflettere Harry e Meghan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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