Il caso Sussex sembra ormai concluso. Il principe Harry e Meghan Markle vivranno tra il Canada e la loro dimora inglese di Frogmore Cottage, nella tenuta di Windsor. Proprio come volevano. I loro desideri di indipendenza non hanno solo sconvolto gli equilibri familiari dei Windsor, ma anche creato delle questioni diplomatiche e legislative complicate da risolvere. Sul tavolo delle trattative rimane ancora irrisolta la questione delle spese per la sicurezza di Harry e di Meghan Markle, una somma ingente che il Canada non vuole pagare. In realtà ci sarebbe anche un altro nodo da sciogliere, relativi alla cittadinanza della duchessa di Sussex.
Come riporta il magazine Harper’s Bazaar, un portavoce della royal family comunicò alla CNN che Meghan Markle aveva intenzione di avviare la procedura per la richiesta della cittadinanza britannica in concomitanza con il suo matrimonio. In quel periodo nessuno poteva prevedere il brusco cambio di rotta dei duchi di Sussex e sia gli esperti che i fans dei Windsor erano certi che Meghan sarebbe diventata a tutti gli effettie nel più breve tempo possibile una cittadina britannica. Ci si chiedeva se la duchessa avrebbe mantenuto la doppia cittadinanza, oppure rinunciato a quella del Paese di nascita.
Nell’ottobre 2019 i giornali italiani e stranieri evidenziarono un dettaglio che sul momento poteva apparire persino normale, ma alla luce dei nuovi sviluppi potrebbe assumere un altro valore. A causa dei frequenti viaggi ufficiali all’estero Meghan Markle rischiava di perdere la possibilità di ottenere la nuova cittadinanza. La legge britannica, infatti, prevede che per diventare sudditi di Sua Maestà occorra trascorrere nel Regno Unito almeno 270 giorni all’anno per i primi tre anni precedenti alla richiesta di cittadinanza. Il periodo di permanenza nella nazione della duchessa di Sussex a stento raggiunge(va) questa soglia minima.
Prima della detonazione causata dallo scandalo Sussex Meghan Markle disponeva di un visto che doveva essere rinnovato ogni due anni e mezzo. Le cose sono molto cambiate da allora. Anzi, stravolte ed è lecito chiedersi se la moglie del principe Harry possa ancora diventare una cittadina britannica. Il sito web del Governo inglese ci informa che il marito, la moglie (anche con solo rito civile) di un cittadino britannico può fare domanda per ottenere la cittadinanza se ha vissuto in territorio inglese per almeno tre anni prima della richiesta.
Non è il caso di Meghan Markle, la quale si è trasferita dal Canada a Londra nel novembre del 2017. Il regolamento riporta poi la già citata legge dei 270 giorni e ne riporta anche un’altra altrettanto importante. Il richiedente non deve aver trascorso più di 90 giorni fuori dal Regno Unito negli ultimi 12 mesi precedenti alla domanda per la cittadinanza. La legge inglese è molto severa e il caso di Meghan Markle non rispetterebbe nessuno dei requisiti esposti.
Finora ci siamo chiesti se la duchessa di Sussex possa ancora aspirare alla cittadinanza britannica da un punto di vista legale. La domanda vera, però, è un’altra. Meghan vuole davvero diventare un’inglese a tutti gli effetti? Fonti autorevoli come il Telegraph e il Sun ci informano di un fatto sconcertante. Meghan Markle non si sarebbe mai fatta spedire il suo guardaroba dal Canada, nemmeno al momento del royal wedding. I suoi vestiti sarebbero rimasti chiusi in un deposito a Toronto. Non vogliamo pensare male, ma siamo costretti dai fatti almeno a farci qualche domanda. Meghan Markle aveva forse premeditato di tornare in Canada con il principe Harry? Sapeva già che il Regno Unito non sarebbe diventato la sua casa?
Al momento non lo sappiamo, né conosciamo l’ipotetico “movente” che avrebbe spinto la duchessa a questa presunta premeditazione.
La situazione relativa alla cittadinanza di Meghan Markle non è chiara, ma forse per il futuro si potrebbe ancora “correggere il tiro” e rientrare nei limiti imposti dalla legge. Ammesso che Meghan sia d’accordo. Non è nemmeno da escludere che prima o poi la regina Elisabetta riesca a sciogliere anche quest’altro nodo.
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