Michele Bravi torna sul palco dopo l’incidente: "La vita mi ha insegnato a immaginare"

Sono passati 11 mesi da quando Michele Bravi è stato coinvolto in un gravissimo incidente nel quale ha perso la vita una donna e il giovane artista ha deciso di tornare sul palco per riprendere da dove aveva interrotto quasi un anno fa

Michele Bravi torna sul palco dopo l’incidente: "La vita mi ha insegnato a immaginare"

Michele Bravi è tornato sul palco a 11 mesi dal tragico incidente in cui ha perso la vita una donna. L'ha fatto con un concerto al Teatro San Babila a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche Chiara Ferragni e suo marito Fedez. È il primo di quattro concerti in forma ridotta, propedeutici per il cantante per tornare sulle scene da protagonista.

Dallo scorso novembre il giovane artista aveva interrotto ogni esibizione e ridotto drasticamente le uscite pubbliche e le esternazioni ma la vita avanti e in attesa della prima udienza preliminare, che si terrà il prossimo 5 dicembre, Michele Bravi ha deciso di ricominciare da dove si era fermato. Mantenendo un basso profilo, il cantante ha riempito l'elegante Teatro San Babila allietando il pubblico in sala. Non solo canzoni perché, com'era prevedibile, Michele Bravi ha parlato molto in quest'occasione. È stato il ritorno sulle scene per lui ed è stata doverosa una spiegazione, il racconto di quasi un anno trascorso lontano dal suo pubblico. A raccontarlo è stato Il Fatto Quotidiano, presente in sala.

Ho riflettuto molto in questi giorni sulla prima parola per iniziare tutto, la prima parola per ricominciare, la prima parola da dire in questo concerto. Così mi è venuta in mente la parola: nebbia. Quando si pensa alla nebbia subito tutti reagiscono come fosse un qualcosa di negativo. Invece a casa mia c’è una cosa si diceva ai bambini: La nebbia è come avere un foglio di carta bianca, davanti agli occhi. Si può aggiungere l’irreale al reale. Così la vita mi ha insegnato a immaginare”, ha esordito il cantante.

C'è stata tata buona musica durante la serata ma di tanto in tanto Michele Bravi ha sentito la necessità di fermarsi per parlare, come se volesse recuperare il tempo perso durante l'assenza. “Avevo paura di presentare questo concerto e creare la scaletta perché egoisticamente avevo pura di non riconoscermi. Quante paranoie mi sono fatto”, ha ammesso Bravi ammettendo una certa fragilità. Com'era prevedibile, la serata si è conclusa con “Il diario degli errori”, la canzone che l'ha reso una voce riconoscibile a tutti nelle radio.

Sono stati scroscianti gli applausi per lui alla fine del concerto, che si è chiuso con un augurio che Bravi ha rivolto più a se stesso che agli altri altri, riprendendo le parole di Lella Costa: “C’è un modo irrazionale di vivere il tempo della grammatica: nel modo indicativo c’è il futuro semplice e anteriore, ci sono in sacco di forme per il passato e c’è un solo modo per vivere il presente. Uno è sufficiente, ci basta. Spero che questo possa essere il futuro e il ritorno al passato.

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