Michele Merlo: "Da Amici a Cuori Stupidi, ho cambiato tutto"

Il cantautore è il protagonista della nostra rubrica “Gli ex di Amici” e nel frattempo con orgoglio presenta il suo secondo album “Cuori Stupidi”, in cui racconta dei suoi amori e della sua vita. “Ad Amici ho imparato il mestiere e a gestire le pressioni”, ha detto

Michele Merlo: "Da Amici a Cuori Stupidi, ho cambiato tutto"

È “Cuori Stupidi”, il nuovo album di Michele Merlo, cantautore ed ex protagonista della 16esima edizione di “Amici di Maria De Filippi”. Nel disco nove brani, scritti da Michele, in collaborazione con i produttori Federico Nardelli e Giordano Colombo. I singoli “Non mi manchi più”, “Mare”, “Tutto per me”, “Aquiloni” e “Tivù” hanno anticipato, nel corso del 2019, il nuovo album che è arricchito da altri quattro inediti, “Cuori stupidi”, “Credici sempre”, Vorrei proteggerti dal mondo” (presentato alle selezioni di Sanremo Giovani quest'anno) e “Andrà tutto bene”.

Come mai la copertina del tuo disco è una citazione del film “L'uomo fedele”?

“Perché mi piacevano molto il concetto grafico, visual e l'immaginario cinematografico. Il cinema francese sentimentale mi ha sempre affascinato anche come attore”.

Punti al cinema?

“Ho fatto diversi provini a Roma, tra cui quello per 'Baby' di Netflix. Mi sono fatto conoscere nell'ambiente e ho ricevuto anche diversi complimenti da alcuni registi. Comunque sì, recitare non mi spiacerebbe”.

Perché la scelta di lanciare prima 4 singoli per poi arrivare al disco?

“È stato un percorso voluto in questo modo, per concedermi del tempo, per maturare quella che sarebbe stata la visione completa del progetto. La mia urgenza non era quella di fare un disco subito, ma quella avere di avere una scelta più ampia. Sono cresciuto molto. Ho conosciuto delle persone che mi hanno dato molto, abbiamo lavorato nello studio di registrazione di Benji & Fede, abbiamo fatto un grande lavoro di team. Scrivendo insieme sono nate le storie di 'Cuori stupidi'”.

Ci sei rimasto male per la bocciatura alle selezioni per Sanremo Giovani?

“Avevo presentato una bella canzone 'Vorrei proteggerti dal mondo', non ti nascondo che ci sono rimasto male. Il dispiacere c'è sempre perché se c'è una cosa che mi affascina è proprio la dimensione del Festival di Sanremo. Ma vedremo, magari il prossimo anno ce la farò (ride, ndr)”.

Facciamo un salto indietro ad “Amici” nel 2017, cosa ti ha lasciato quell'esperienza?

“Un grandissimo bagaglio tecnico, dal cantare in uno studio di registrazione ad esibirsi davanti ad un pubblico. Le canzoni non arrivano dal cielo, bisogna saper suonare e studiare. Non è uno scherzo questo mestiere e merita sia rispetto che attenzione, quanto impegno. Amici ti mette alla prova dal punto di vista mentale e per me che sono claustrofobico, è stata durissima. Sono sempre stato ansioso e se ho perso le staffe lì dentro è anche perché mi sembrava di impazzire chiuso in queste stanze soffocanti. Però ho imparato a gestire la pressione”.

Con chi sei rimasto in contatto?

“Con Federica Carta, Riki, e Oliviero Bifulco”.

Quanto sei cambiato dal tuo primo disco “Cinemaboy” del 2017 a “Cuori stupidi”?

“Moltissimo, al di là del passaggio dalla lingua inglese all'italiano, direi anche a livello testuale, di contenuti questo è un lavoro molto più adulto questo dico. Parlo molto delle mie esperienze romantiche.

Hai puntato molto in questi anni anche a livello di immagine sui social, come mai?

“Abbiamo fatto con il mio team un lavoro importante sulla comunicazione, anche quando non c'era niente da comunicare, si riusciva sempre a trovare un motivo per postare una foto che non fosse fine a se stessa”.

Come mai ricorre il tema delle rose?

“Perché mi piacciono dal punto di vista estetico. I fiori mi piacciono tantissimo, sono il simbolo più vicino ai sentimenti.Poi è vero che alterno anche alcune foto a torso nudo, diciamo che è giusto proporre una visione più ampia possibile”.

Cosa vedi nel tuo futuro?

“Voglio organizzare una serie di concerti per suonare questo disco.

Non voglio farlo in ambeinti grandi, ho avuto delle gran belle soddisfazioni quando ho suonato all'Apollo di Milano che ha messo a segno un sold out inaspettato. Era anche la giusta dimensione per condividere la mia musica a stretto contatto con il pubblico”.



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