Le chiamiamo serie tv ma alcune di esse in realtà sono “limited series” o miniserie tv.
Ultimamente il numero di queste sta aumentando, con racconti di poche puntate, senza episodi filler, cioè riempitivi, che non dicono nulla ai fini della storia generale. Un nuovo esempio di miniserie tv di successo è Chernobyl, la quale in soli cinque episodi è considerata tra i migliori show di sempre. In alcuni casi il risultato obbliga al ritorno, come per Big Little Lies, inizialmente di una sola ed unica stagione. Nel seguito vediamo quali sono le 5 migliori miniserie tv in circolazione.
Sharp Objects
Nel 2017 il regista di Dallas Buyers Club, Jean-Marc Vallée, inizia la sua esperienza nel mondo della televisione con Big Little Lies. Il successo viene replicato poi con Sharp Objects, sempre della HBO, l’anno successivo. Si tratta di una miniserie tv di 8 episodi basata sul libro di Gillian Flynn, già autrice di Gone Girl - L’amore bugiardo da cui è tratto l’omonimo film di David Fincher. In Sharp Objects vediamo Camille Preaker, giornalista tormentata dai problemi della gioventù che affoga i ricordi nella vodka e nell’autolesionismo, occuparsi di misteriosi omicidi che avvengono nella sua città natale: Wind Gap, negli Stati Uniti del sud. Nel ruolo della protagonista c’è una bravissima Amy Adams, il cui impegno nel raccontare i problemi di Camille Preaker è stato così intenso e sofferto che i produttori escludono una seconda stagione, nonostante le intenzioni dell’ideatrice della serie e della scrittrice del libro.
22.11.63
Stephen King è conosciuto principalmente per i suoi libri horror, ma in alcuni casi ha affrontato altri generi, uno di questi è 22.11.63 da cui il canale Hulu ha realizzato una miniserie tv di 8 puntate con protagonista James Franco. 22.11.63 racconta una storia che unisce fantascienza, thriller e dramma con un viaggio nel tempo fantastico più che scientifico. Grazie ad una stanza presente nel diner dell’amico Al Templeton, il protagonista Jake Epping torna negli anni ’60 per cercare di evitare l’assassinio del Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Però, come sappiamo dai film di fantascienza che si occupano di viaggi nel tempo, cambiare qualcosa nel passato ha delle ripercussioni significative nel futuro e non sempre sono positive.
Maniac
L’acclamato regista della prima stagione di True Detective, Cary Fukunaga, prima di prendere in mano le redini del venticinquesimo film di James Bond ha diretto Maniac, miniserie tv di 10 episodi targata Netflix. Con protagonisti Jonah Hill ed Emma Stone, oltre che anche produttori, Maniac racconta di un mondo distopico in cui il Dott. James K. Mantleray, cioè Justin Theroux, propone una cura sperimentale per disturbi mentali, alternativa alla terapia psichiatrica. Owen (Jonah Hill) e Annie (Emma Stone) entrano a far parte di questo curioso test che li porterà a rivivere i momenti più significativi delle loro vite attraverso avventure incredibili. Da vedere soprattutto per apprezzare Jonah Hill in una veste drammatica anziché comica.
Catch-22
Catch-22 è una delle miniserie tv uscite di recente che ha conquistato il pubblico per la sua irriverenza. Distribuita negli Stati Uniti da Hulu e in Italia da Sky Atlantic, Catch-22 è soprattutto riconducibile a George Clooney, in quanto presente nella triplice veste di attore, produttore e regista. Clooney mette in Catch-22 quanto appreso nella sua carriera da attore, impossibile infatti non notare i richiami allo humor di Burn After Reading, L’Uomo che fissa le capre e Three Kings, che trova terreno fertile nella storia su cui si basa questa serie, cioè l’omonimo libro di Joseph Heller. La satira di Catch-22 ci racconta il dramma della seconda guerra mondiale, con il protagonista John Yossarian (Christopher Abbot) ostaggio delle pericolose missioni e del paradosso del comma 22 del regolamento: chi è pazzo è esentato dalle missioni, ma se un soldato ammette di essere pazzo e chiede di tornare a casa, allo stesso tempo dimostra di non esserlo, perché se fosse pazzo continuerebbe le missioni.
Patrick Melrose
In 5 episodi Patrick Melrose racconta i momenti cardine della vita del protagonista, interpretato da Benedict Cumberbatch. La sua è una vita sofferta: gli abusi subiti da piccolo lo hanno portato alla dipendenza da alcol e droghe rovinando la sua gioventù e rendendolo cinico e sarcastico fino al midollo. In età matura la redenzione, ma le ricadute sono sempre in agguato. Oltre alla garanzia dell’interpretazione superba di Benedict Cumberbatch, sono da sottolineare i costumi e la fotografia di questo show, che si è aggiudicato il premio come miglior miniserie tv ai BAFTA 2019, dai quali anche il suo protagonista è uscito vincitore.
Patrick Melrose in cinque episodi riporta quanto scritto nei cinque romanzi semi autobiografici di Edward St Aubynd ed è stata
quindi pensata come una serie tv di una sola stagione. Tuttavia, ultimamente si fanno sempre più insistenti le voci di una possibile seconda stagione, la quale potrebbe nascere solo se Edward St Aubynd decidesse di proseguire nella scrittura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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