La moglie di Bonolis: "Il jet privato me lo pago io. Ho avuto la fortuna di sposare uno ricco"

Intervistata dal Corriere della Sera, Sonia Bruganelli è tornata sul tanto discusso jet privato e delle polemiche che ha sollevato negli ultimi tempi

La moglie di Bonolis: "Il jet privato me lo pago io. Ho avuto la fortuna di sposare uno ricco"

Da tempo ormai Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis, è finita nel mirino del web per quella che viene definita dal pubblico "ostentazione di ricchezza".

La donna, infatti, non ha mai negato di togliersi qualche vizio. Potendoselo permettere, lo fa. E così, dall'aereo privato per andare in vacanza, al prelevamento dal pos del bancomat, Sonia Bruganelli ha più volte fatto infiammare gli hater. Lei sa di provocare e questo la diverte. Lo ha confessato lei stessa: "La volontà di dire: criticate? E vabbè… Ve la siete cercata". Ora, intervistata dal Corriere della Sera, la moglie di Bonolis si è voluta togliere qualche sassolino delle scarpe. Lei che dice sempre quello che pensa.

"In sostanza, mi dicono 'vai a lavorare'. Dà fastidio che sia quella che ha avuto la fortuna di sposare uno ricco - dice la moglie di Bonolis senza troppi giri di parole -. Paolo, nei commenti, passa per essere la mia vittima. E, non essendo io un personaggio pubblico, mi considerano solo 'moglie di' e danno per scontato che viva a suo carico. Invece, ho una società di casting e produzioni tv, la Sdl2005: non solo lavoro io, ma do lavoro a trenta persone. Scovo i talenti che vanno nei programmi di Paolo e non di Paolo, produco format. Ho una laurea in scienze della Comunicazione. Stare con Paolo mi ha agevolata".

E dopo qualche confidenza qua e là, Sonia torna sul tanto discusso jet privato: "Ora l’aereo privato lo prendo da sola, non devo chiedere a lui (Bonolis, ndr)". Insomma, la Bruganelli ha un suo lavoro, un suo reddito e i suoi vizi. Tra questi - confida - la passione per le borse di Chanel, "sono un mio debole e me le posso permettere": "Ne ho tante, ma meno di Chiara Ferragni. E me le compro io. A parte le borse, ho una vita normalissima, niente macchinoni, Spa, non esco bardata e ingioiellata".

Ma anche Paolo Bonolis la vede come la moglie tutta questa storia? "È low profile a livelli parossistici - replica Sonia -. All’inizio, l’ho convinto io a noleggiare l’aereo privato: siamo tanti e la primogenita, Silvia, ha problemi motori. Fino a poco fa, si spostava solo in carrozzina. Ora, dopo tanti sacrifici e fisioterapia, è quasi autonoma. La gente giudica senza sapere". E quando le viene fatto notare che qualche tempo fa un utente chiamava in causa Dio, "lei ha risposto che Dio dovrebbe dare spiegazioni a lei, a sua figlia e agli altri bimbi che soffrono", la moglie di Bonolis mostra tutta la sua fragilità: "Ho visto Silvia neonata in terapia intensiva per due mesi mentre incontrava complicazioni non previste, l’ipossia, l’arresto cardiaco… I danni motori e al linguaggio ne sono la conseguenza. Tanti dicono che certi bimbi sono angeli donati da Dio, ma io, per quanto ami mia figlia, non me la sento di ringraziare Dio. È stata dura per lei, per noi, per i fratelli, ma questo è il mio dolore e nessuno lo vedrà mai su Instagram. Prenderei centomila like, ma è roba mia".

Ma perché il pubblico ha questo accanimento nei suoi confronti? Del resto non è l'unico personaggio del mondo dello spettacolo che può permetetrsi di noleggiare un jet privato. "Perché - risponde - non sono la bellezza stratosferica, eppure ho sposato Bonolis. La bellissima, apparendo, ti dà la dimensione della differenza rispetto alla persona normale. Belen Rodriguez sull’aereo privato è accettata, io faccio rabbia perché il mio lusso sembra ancora meno guadagnato. Io faccio sui social quello che fanno tutti e come tutti spio vite più lussuose della mia".

E a conclusione della lunga intervista, intervista nella quale la moglie di Bonolis ha ripetuto più volte di fare ciò che ogni giorno fanno tutte le persone, Sonia rivela:

"Quello che mi sconvolge è che molti mi scrivono 'fallo, ma non farcelo vedere'. A me spiace per i figli di quelli che m’insultano: i genitori dovrebbero insegnare a guardare alle persone di successo come esempi da emulare".

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