Molestie, ora parlano le attrici: "Tutto il sistema è sbagliato"

Più di 120 hanno sottoscritto una lettera che punta il dito contro un'intero sistema

Molestie, ora parlano le attrici: "Tutto il sistema è sbagliato"

Sono 124 le attrice e donne che lavorano nel mondo dello spettacolo che hanno messo il loro nome sotto una lettera aperta intitolta Dissenso comune e nella quale muovono il primo passo verso una serie di iniziative per cambiare un sistema intero, che "rifletta un nuovo equilibrio tra donne e uomini", in cui le molestie non siano condonate o ritenute normali.

"Questo documento non è solo un atto di solidarietà", scrivono nella lettera, ricordando chi in Italia ha denunciato, "ma un atto di testimonianza". "Quando si parla di molestie quello che si tenta di fare è, in primo luogo, circoscrivere il problema a un singolo molestatore", scrivono, sostenendo però che "parlare è svelare come la molestia sessuale sia riprodotta da un’istituzione" e che la scelta a cui le donne vengono poste davanti è: "Abituati o esci dal sistema".

"La molestia sessuale è fenomeno trasversale - scrivono -. È sistema appunto. È parte di un assetto sotto gli occhi di tutti, quello che contempla l’assoluta maggioranza maschile nei luoghi di potere, la differenza di compenso a parità di incarico, la sessualizzazione costante e permanente degli spazi lavorativi.

La disuguaglianza di genere negli spazi di lavoro rende le donne, tutte le donne, a rischio di molestia poiché sottoposte sempre a un implicito ricatto. Succede alla segretaria, all’operaia, all’immigrata, alla studentessa, alla specializzanda, alla collaboratrice domestica. Succede a tutte".

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