Sei foto in bianco e nero in cui Moni Ovadia è fotografato in atteggiamenti intimi insieme alla moglie. Sei foto trafugate nel 2010 nel computer dell'attore da tre collaboratori del suo staff che hanno chiesto al protagonista delle immagini 10mila euro. Un'estorsione in piena regola che non ha spaventato Ovadia che, senza nessuna intenzione di cedere al ricatto, ha denunciato tutto in procura.
Tutto è iniziato a giugno 2010, quando dallo studio milanese del drammaturgo sparisce un hard disk con fotografie private, tra cui - appunto - i sei autoscatti osè, che finiscono nelle mai dei tre collaboratori, dai 24 ai 30 anni. A giugno il tentativo di ricatto: Ovadia riceve una serie di telefonati pressanti in cui qualcuno chiede denaro in cambio del silenzio. In caso di mancato pagamento - minaccia la voce dall'altra parte della cornetta - le immagini finiranno sul web.
L'attore non cede, non ha nulla da nascondere. Alla fine si rivolge alla procura di Roma, collabora con gli inquirenti per due mesi facendo credere ai ricattatori di voler trattare, i tre vengono denunciati e le foto restano private.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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