Gianni Morandi ospita una profuga ucraina per quindici giorni. É quanto ha rivelato il noto cantante in un’intervista con Massimo Giletti su Rtl 102,5. L’artista questa volta, come dice il testo della canzone che è arrivata seconda a Sanremo, ha davvero aperto le porte. L’ospite della villa a Bologna è stata a una 69enne in fuga dalla guerra.
“Si chiudeva in camera – rivela Morandi – piangeva e cercava di parlare al telefono con alcuni familiari che erano là. Non riuscivamo a comunicare molto bene con lei perché parlava solo ucraino o russo”. Pur non comprendendone i contenuti, comunque, non sono passate inosservate al compositore le lunghe conversazioni tra la signora e i suoi parenti. L’autore di “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” fino a ora solo con la musica aveva raccontato i momenti tragici di un conflitto.
Non a caso, però, come da lui stesso rivelato, quell’incontro gli ha ricordato di essere nato appunto durante un momento simile alle immagini che oggi vengono trasmesse dai telegiornali. “Un soldato americano – racconta il nativo di Monghidoro – portò una coperta a mia madre che stava partorendo. Per questo americano, mi chiamavo Little John, chissà dove è finito”.
Ecco perché il cantante ha voluto instaurare un rapporto speciale, sin da subito, con la sua ospite che “è voluta tornare a casa sua, nonostante le bombe”. Lo stesso volto noto della musica, però, ha sottolineato come quei giorni non li dimenticherà mai. Ha tenuto a restare in contatto con la 69enne fino a quando non si è accertato che il suo ritorno in patria fosse andato nel migliore dei modi.
Per il cantautore è stata “un’emozione indescrivibile” quando la signora lo ha ringraziato per l’ospitalità ricevuta. Quegli attestati di stima lo avrebbero riportato alla sua infanzia e ai ricordi della famiglia quando ci fu lo sbarco degli alleati. Mai, però, si sarebbe aspettato un altro conflitto dopo il 25 aprile del 1945.
Per quanto riguarda la crisi in Ucraina, Morandi ha evidenziato come “non si può andare avanti così, prima o poi finirà”. Secondo la colonna portante della canzone italiana, Putin non vuole mostrare al mondo di essere stato sconfitto: “Mi sembra – ha sottolineato – che si stia comportando in maniera folle”.
Il cantante bolognese lascia intendere di non essere contrario neanche all’invio delle armi a Kiev, qualora fosse necessario. “Io – ha sostenuto - sto dalla parte dei più deboli, degli ucraini che mi sembrano e sono i più deboli. Se hanno bisogno di aiuti da parte nostra, io sono da quella parte lì”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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