Il 31 agosto 1997 perdeva la vita in un tragico incidente automobilistico Lady Diana. Un lutto che travolse la famiglia reale, in particolare i figli William e Harry, ma soprattutto i sudditi inglesi che nella principessa del Popolo vedevano un simbolo. A ventitré anni dalla drammatica scomparsa, oggi, emergono ulteriori dettagli sui suoi ultimi istanti di vita.
A raccontare cosa successe negli attimi successivi al violento incidente - che coinvolse l'auto dove Diana Spencer si trovava con il fidanzato Dodi Al-Fayed - è stato uno dei primi soccorritori, il poliziotto Régis Farcy. Nell'intervista rilasciata al quotidiano francese Sud-Ouest in occasione del 23esimo anniversario dalla scomparsa di Lady Diana, il gendarme ha raccontato cosa vide sulla scena del tragico impatto: una vettura completamente sventrata accartocciata contro uno dei pilastro del tunnel Pont de l'Alma a Parigi. "La scena era apocalittica - ha ricordato con lucidità il soccorritore - le luci al neon della strada sotterranea davano un colore pallido. Ho visto un grosso motore fracassato sul davanti. Due corpi giacevano a terra senza vita quelli di Dodi Al-Fayed e Henri Paul, l'autista. Poi ho visto la testa di un passeggero anteriore destro privo di sensi, con un occhio che sporgeva dall'orbita era la guardia del corpo (Trevor Rees Jones, ndr). Dietro una squadra che stava fornendo assistenza a una giovane donna sul sedile posteriore del veicolo danneggiato".
Quella giovane donna, priva di sensi ma ancora in vita, era Lady Diana. Il poliziotto, che oggi è in pensione, ha ricordato con estrema lucidità di non aver riconosciuto immediatamente la principessa, ma di essersi avvicinato a lei mentre un pompiere le stava dando ossigeno per farle riprendere conoscenza. "Aveva gli occhi aperti ed era cosciente - ha svelato Régis Farcy - questo pompiere le teneva la mano per confortarla poi lei disse: "Oh mio Dio, cosa è successo?" prima di essere colpita da un arresto cardiaco". Solo poche ore dopo, alle 4 del mattino, dopo una corsa in ambulanza e l'intervento per cercare di arginare l'emorragia interna il cuore di Lady Diana smise di battere.
Che Lady D fosse ancora viva dopo il terribile impatto lo confermò anche la sua guardia del corpo Trevor Rees Jones, unico sopravvissuto all'incidente.
Nonostante la perdita di memoria e l'impossibilità di svelare i reali motivi dell'incidente, nel 1998 la bodyguard raccontò al The Sun di aver udito una voce femminile chiedere aiuto e di aver sentito la principessa chiamare "Dodi".
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