Nancy Brilli fa Shakespeare tra colpi di scena e pop

La «Bisbetica domata» rivisitata in versione molto moderna

La Bisbetica domata appartiene al primo periodo di Shakespeare. La collocazione scenica è in Italia, a Padova, la caratterizzazione dei personaggi evidenzia nella scrittura una qualche disparità. La struttura della commedia è basata sul tipico gioco del teatro nel teatro. C'è il tema del mendicante/signore che si rifà alle Mille e una notte e la vicenda interna che è una recita allestita nel palazzo in onore del calderaio/signore. Un richiamo a I Suppositi di Lodovico Ariosto. Il tema sono i modi per addomesticare una donna bisbetica. La commedia nella storia del teatro inglese troverà molta fortuna e ha subìto negli anni diversi rimaneggiamenti. Nella drammaturgia di Stefania Bertola e nella regia di Cristina Pezzoli, c'è una libera riscrittura. Attraverso il gioco assodato metateatrale, si mescolano ingredienti giovanilistici come il rap, il musical, i calciatori e le veline e c'è persino chi Shakespeare lo manda a quel paese.

Nei ritmi concitati gli attori sono pure abili: Petruccio è Matteo Cremon e Caterina è Nancy Brilli. Più che la commedia si propone una farsa ripiena di slang, pop, Cole Porter, il neomelodico napoletano. Una rivisitazione tra colpi di scena, stupore, e anche qualche freddezza.

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