Ozark, la serie tv dove il crimine è di casa

Un po' Breaking Bad, un po' House of Cards, ma Ozark trova comunque la sua dimensione e con la seconda stagione è tra le migliori serie tv su Netflix

Ozark, la serie tv dove il crimine è di casa

Jason Bateman è famoso per le sue interpretazioni comiche, ma con Ozark dimostra di essere portato anche per il genere thriller, sia come attore che come regista, ruoli per i quali è candidato ai prossimi Emmy. Ozark però non fa affidamento solo su Bateman, la serie ha tra i suoi punti di forza la possibilità di contare su ottimi interpreti, che nella seconda stagione crescono notevolmente.

Ozark parla di un padre di famiglia, Marty Byrde (Jason Bateman), che si ritrova invischiato nel riciclaggio di denaro sporco del cartello messicano e che per salvarsi da un regolamento di conti non ha altra scelta se non offrire i suoi servigi di esperto contabile.

Nel film The Pusher Eddie Temple, interpretato da Michael Gambon, impartisce lezioni a Daniel Craig dicendogli che “per fare buoni affari devi essere un buon mediatore”. Messo in pericolo, Marty capirà che in lui c’è una grande capacità di mediare tra più parti, nello specifico criminali. Questo non solo terrà in vita lui e la sua famiglia, ma gli frutterà anche soldi.

La prima stagione, oltre alle dinamiche criminali del cartello, racconta di come i membri della famiglia Byrde, ad un passo dalla distruzione, si siano riuniti proprio nel momento più pericoloso per le loro vite. Costretti a trasferirsi nella regione degli Ozarks nel Missouri, dovranno quindi sporcarsi tutti le mani, fare affari con criminali e mentire a chiunque. Essere sempre ad un passo dalla disgrazia diventa una costante nella seconda stagione, nonché motivo di interesse per lo spettatore.

Come detto sopra, uno dei punti di forza di Ozark sono i personaggi e così i suoi interpreti. Ciascuno di essi rende interessante il proprio ruolo senza ridurlo a una sottotrama inutile. È il caso del giovane Jonah il quale riesce ad instaurare un rapporto speciale con Buddy, il vecchio e malato proprietario della casa in cui si è trasferita la famiglia Byrde. In assenza del padre, Buddy diventerà una figura di riferimento per Jonah. Ma la vera sorpresa dei nuovi episodi è Wendy (Laura Linney), moglie di Martin, che nella seconda stagione dimostra il suo valore e porta gli intrighi tipici di House of Cards dentro Ozark, prendendo le redini della situazione in più di un’occasione. Dalla serie tv prodotta da David Fincher inoltre viene preso quel colore cupo delle immagini, le quali rendono bene il perenne stato d’ansia che attanaglia la famiglia Byrde.

Ozark ricorda molto anche un’altra serie tv: Breaking Bad. Anche qui troviamo un evento scatenante la criminalità in una persona che fino a quel momento si era dimostrata “tranquilla”: un padre costretto ad essere una persona diversa per salvare la propria famiglia. La storia di Marty Byrde però riesce a distinguersi da quella di Walter White, se non altro per il fatto che si svolge in modo più veloce. Siamo alla seconda stagione e di cose ne sono successe, in Breaking Bad invece gli eventi importanti sono decisamente distanti tra loro.

La seconda stagione di Ozark è su Netflix da alcuni giorni e se siete

orfani di Breaking Bad (ma non vi basta Better Call Saul) e vi piacciono anche gli intrighi e la fotografia di House of Cards, questa è una serie tv che va vista, con una seconda stagione che profuma ormai di consacrazione.

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