Paola Cortellesi, come molte donne meno famose, ha dovuto affrontare la discriminazione di genere. E, nonostante i suoi 45 anni e una figlia di sei di nome Laura, solo recentemente è riuscita a vincere la sua personalissima battaglia contro questa piaga sociale. Anche grazie al successo ottenuto dai suoi ultimi film, come Ma cosa ci dice il cervello che ha sbancato al botteghino.
Paola Cortellesi: La sua rivincita
Già lo scorso anno Paola Cortellesi aveva cercato di mettere alla berlina la discriminazione di genere durante la cerimonia dei David di Donatello quando ha declamato in diretta tv il monologo anti-sessista di Stefano Bartezzaghi in cui la stessa parola cambia significato (sempre a sfavore delle donne) se declinata al maschile o al femminile. Esempio: cortigiano è un uomo che vive a corte ma cortigiana è una poco di buono, un passeggiatore ama camminare mentre una passeggiatrice è una prostituta.
La Cortellesi è tornata sull'argomento nel corso di un' intervista concessa al quotidiano romano Il Messaggero e alla domanda dell'intervistatore se sia cambiato qualcosa da allora spiega: "Non mi sembra. Il monologo di Bartezzaghi denunciava, sia pure in forma esilarante, un problema culturale grave, antico e non ancora superato: la discriminazione di genere che passa anche attraverso il linguaggio. Ma le parole non vanno sottovalutate, soprattutto nell'era dei social" E spiega anche il perché: "Perché traducono un pensiero sessista che spesso sfocia nell'aggressività fisica. Per questo le nefandezze verbali postate sul web andrebbero punite con la massima severità. Chi insulta una donna a parole legittima le discriminazioni, addirittura la violenza".
Da qui a raccontare la sua esperienza personale il passo è breve. Paola spiega: "All'inizio tutti pensavano che una protagonista femminile non avrebbe interessato nessuno, poi gli incassi hanno dimostrato il contrario. E io continuo, anche come sceneggiatrice e presto come regista, a raccontare storie di donne che pur non essendo ricche o famose rispecchiano la realtà. Anche una casalinga, come mia nonna che ha cresciuto 4 figli, è una supereroina, altro che Wonder Woman".
E la discriminazione di genere subita dalla Cortellesi ha avuto dei risvolti molto concreti. Infatti, l'attrice spiega come ha reagito quando ha scoperto di essere pagata meno dei colleghi uomini: "Certo, è capitato in passato e il bello è che l'ho dato per scontato.
Oggi non è più così, ma tante colleghe che non vivono un momento fortunato come il mio continuano a guadagnare meno degli uomini. La protesta delle attrici di Hollywood, che pure percepiscono dei compensi stellari, incoraggia tutte le donne a combattere per la parità salariale".Segui già la nuova pagina di gossip de ilGiornale.it?
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