Paolo Bonolis tra agnosticismo e il padre: "Una volta fiorirono le rose bianche, come lui voleva"

Nella nuova puntata di Domenica In, Paolo Bonolis si è raccontato a ruota libera su vita e carriera, rivelando in particolare un episodio che ha dell'incredibile

Paolo Bonolis tra agnosticismo e il padre: "Una volta fiorirono le rose bianche, come lui voleva"

Questa domenica, in data 1° dicembre, è stata trasmessa su Rai 1 la nuova puntata di Domenica in. Il nuovo appuntamento del talk-show domenicale condotto da Mara Venier ha visto presentarsi in qualità di ospite in studio Paolo Bonolis, il quale ha aperto la puntata entrando in scena prima della stessa conduttrice veneziana, divertendo così gli spettatori accorsi in studio e i telespettattori. In occasione dell'intervista concessa alla "Zia d'Italia", Bonolis ha presentato il suo libro autobiografico dal titolo Perché parlavo da solo. "Non sono cinico, sono romano", ha dichiarato Bonolis, in risposta alla Venier che lo aveva poco prima definito "romantico" al di là delle sue "apparenze". L'ospite in studio, incalzato dalle domande della Venier, ha parlato di sé, rivelando alcuni particolari della vita condivisa con la sua famiglia, e non ha nascosto di aver maturato un "rapporto sereno con la morte, con il fatto che prima o poi si muore", sin da quando gli sono venuti a mancare i nonni: "Io ho visto loro morire e loro non sono riusciti a vedere nulla della mia carriera".

Nel corso dell'intervista, dalla regia del programma è stato trasmesso un rvm, contenente alcune immagini della carriera televisiva del noto conduttore, il quale alla visione delle stesse ha chiosato: "In Rai ho lavorato tanto...". La Venier ha, poi, chiesto di mandare in onda un videofilmato sulla vita di Bonolis, in cui lo stesso enuncia delle travolgenti considerazioni maturate sui genitori. Nell'rvm in questione, il conduttore dichiara: "Ho una mamma che non mi ha mai nascosto i suoi malumori per quello che facevo e l'entusiasmo per le cose che pensava facessi bene. E ho trovato un padre che, invece, è sempre stato un cinico positivo nei confronti della vita e mi ha dato un grande senso dell'ironia". Dalle ultime parole si evince il rapporto inscindibile che Paolo nella sua vita ha instaurato con il padre, il quale veniva a mancare più di 10 anni fa. "Nel mio libro c'è la vita di un uomo di 59 anni -ha fatto sapere in studio, Bonolis, raccontandosi come figlio e padre - e io avrei voluto leggere un libro scritto da mio padre. Papà non lo ha scritto. Io l'ho scritto e vorrei che questo andasse ai miei figli. Perché vorrei che coltivassero i loro sogni e schivassero le illusioni. Che è una cosa un po' particolare... i sogni è roba nostra. Le illusioni ci vengono iniettate da altri".

Parlando del suo rapporto con i genitori, Paolo Bonolis ha ricordato che suo padre si spense ancor prima che venisse alla luce la figlia Silvia:"Mio padre se n'è andato 17 anni fa, poco prima che nascesse Silvia (la primogenita che Paolo ha avuto dalla seconda moglie, Sonia Bruganelli, ndr). "Il libro mi ha molto colpita, perché c'è una parte in cui tu racconti che il tuo papà -spiega la Venier, rivolgendosi a Bonolis-, quando ha iniziato a stare male, ti diceva 'ricordati che quando nasce la bambina devi portarle un mazzo di rose bianche da parte mia'". E alle ultime parole di Mara, Bonolis si lascia andare al racconto di un aneddoto struggente, che ha dell'incredibile: "Sì. Come avrai letto nel libro io sono agnostico, non credo. Ma attorno a noi c'è dell'impalpabile. Papà è morto, è nata Silvia con alcune problematiche. E chi si ricordava de 'ste rose bianche... con tutto quello che c'era da fare.

A maggio, però, sul nostro terrazzo -dove abbiamo un invaso con un cespuglione di rose rosse- fiorirono rose tutte bianche. Il fioraio mi disse che la cosa non poteva essere possibile. Poi rifiorirono di nuovo le rose rosse" .

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