Paolo Busti oggi è un ballerino affermato, lavora in uno dei teatri più prestigiosi di Berlino, al Friedrichstadt-Palast, e nello stesso tempo coltiva anche la sua passione per la moda. A soli 19 anni ha partecipato ad “Amici di Maria De Filippi” per poi iniziare un percorso professionale che lo ha portato dritto in Germania. Tra i tanti progetti futuri c'è quello di aprire una scuola di danza.
Come è nata la passione per la danza?
“Da piccolo giocavo con gli amici a pallone, poi ho capito che la mia passione era la danza. Tutta 'colpa' di mia cugina che frequentava i corsi di hip hop. Da quel momento ho iniziato a studiare in una scuola privata di Battipaglia. Poi a 14 anni sono andato al San Carlo di Napoli e a 16 alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano. In estate per non gravare economicamente sulle spalle dei miei genitori, che mi hanno sempre aiutato, ho fatto anche il cameriere per la società di catering di mia zia. Sono sempre stato responsabile, grazie sempre ai miei, che si sono sempre fidati di me. Io poi ho sempre sofferto la lontananza della mia famiglia, infatti poi sono tornato a casa”.
Cos'è successo?
“Finita la scuola di ballo mi sono sentito un po' perso, per questo sono tornato a casa per sentirmi anche più tranquillo. Soprattutto dovevo riflettere sul mio futuro...”.
Ecco che arriva “Amici”...
“Esattamente. Ero giovane, avevo appena 19 anni, volevo fare esperienza, per questo ho pensato che 'Amici' avrebbe potuto farmi crescere sia a livello artistico che personale. Cosa che poi è realmente successa. Mi sono immerso in una dimensione totalmente diversa, quella televisiva, con un'altra competizione. Una cosa ho capito dopo aver fatto 'Amici': che avrei voluto danzare per tutta la mia vita. Ho vissuto poi per un periodo a Milano e poi mi sono trasferito in Germania. Ho fatto il ballerino solista in una piccola cittadina, Shwerin. Poi sono andato a Berlino, dopo aver passato l'audizione per entrare al teatro Friedrichstadt-Palast, dove attualmente lavoro. In questo teatro ballo da cinque anni e continua a regalarmi emozioni e tante soddisfazioni. Ho avuto l'onore di avvicinarmi al mondo della moda, lavorando con stilisti del calibro di Jean Paul Gaultier e Philip Treacy. Ho creato il mio spazio, come solista, e avrò un ruolo importante nel nuovo show in cartellone la prossima stagione”.
Berlino è una città con oltre 50 teatri, mentre in Italia le compagnie chiudono. Perché, secondo te?
“Nel nostro Paese ci sono tantissimi talenti e scuole di ballo di altissimo livello, se si pensa a Roma, Napoli e Milano. Ma non basta. I ballerini scappano all'estero anzitutto per una questione economica, i contratti in Italia sono molto bassi rispetto all'estero. Credo che anche il fattore crisi abbia contribuito all'allontanamento del pubblico dal teatro. In Germania, come sappiamo, la situazione economica è stata diversa, ma c'è anche da dire che esistono diverse formule di abbonamenti a basso costo”.
Cosa hai imparato in questi anni?
“Ho perso mio fratello, Ulisse, e mi sono 'riscoperto', dopo questa tragedia. Un trauma cosi grande ti cambia e ti fa crescere nel tempo. Ho imparato, rispetto al passato, a prendermi cura delle persone che lo meritano. Mi sono reso conto che in un rapporto umano, non mi interessa la quantità, ma la verità. Lo dice anche Alessandra Amoroso, 'Ama chi ti vuole bene'”.
Da dove nasce la tua grande passione per Alessandra Amoroso?
“La sua musica, la sua voce e le parole che canta, mi fanno sentire a 'casa'. In Italia. Purtroppo non riesco ad andare ai suoi concerti, ma ogni volta che l'ascolto è come la prima volta”.
Curi molto la tua immagine su Instagram, è importante per il tuo lavoro?
“Sì. Oggi Instagram è la piattaforma che ti consente di arrivare a tantissime persone e non va sottovalutato perché è un biglietto da visita molto importante. Lo uso soprattutto per aggiornare chi mi segue sui lavori che faccio sia a teatro che nella moda”.
Come vedi il tuo futuro?
“Di sicuro sarò ancora immerso nel mondo della danza, senza tralasciare la moda. Sarà così per altri dieci anni, poi mi piacerebbe creare qualcosa di mio a livello imprenditoriale, ad esempio, fondare una scuola di danza.
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