"Parasite" di Bong Joon-Ho vince la Palma d’Oro del Festival di Cannes

Mentre tutti scommettevano su Pedro Almodovar, a sorpresa la Palma d'Oro è andata al film "Parasite" di Bong Joon-Ho, magnifico ritratto sulla lotta di classe a Seoul ai giorni nostri. Visivamente ricercato, è un noir d'autore dalle tinte forti che mette in scena un'amara consapevolezza esistenziale

"Parasite" di Bong Joon-Ho vince la  Palma d’Oro del Festival di Cannes

Un verdetto deciso al fotofinish, come nella migliore tradizione. Il presidente della giuria Alejandro González Iñárritu e i suoi giurati, dopo ore di sessione a porte chiuse, in cui ognuno ha spinto al massimo per far trionfare il film in gara che lo aveva più emozionato, alla fine sono riusciti a trovare l'accordo definitivo e ad assegnare al regista Bong Joon-Ho per il film "Parasite" la Palma d’oro della 72° edizione del Festival di Cannes.

Un trionfo che era nell'aria e su cui in tanti avevano scommesso per via di una trama estremamente coinvolgente, capace di far vibrare le corde dell'anima e regalare momenti di puro cinema d'autore. A trionfare è una matura e complessa riflessione sull’arte del cinema e sulla sua possibilità di esprimere ciò che può sembrare quasi indicibile. Il regista, considerato uno dei nuovi grandi maestri del cinema contemporaneo, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento direttamente dalle mani di Catherine Deneuve, bellissima nel suo sfolgorante abito verde smeraldo.

“Parasite” è un film dedicato alla lotta di classe in una Seoul ipnotica e angosciante in cui si alternano in modo arguto e brillante commedia e dramma, grottesco e splatter, sfiorando persino il melodramma, in una pellicola che non si fa mancare nulla dal punto di vista drammaturgico.

Grandissima delusione per l’Italia che torna a casa a bocca asciutta con “Il Traditore” di Marco Bellocchio, ma soprattutto per il capolavoro autobiografico di Pedro Almodovar, “Dolor y Gloria”, a cui Cannes non porta proprio fortuna. Qui il grande regista spagnolo non ha mai vinto la Palma d’Oro.

Però il suo alter ego cinematografico, Antonio Banderas, è riuscito a vincere “Il Prix d’interprétation masculine” (guarda la gallery) e Alberto Iglesias è stato premiato per la colonna sonora del film. Candidato tre volte ai premi Oscar, ricordiamo che Iglesias è tra i musicisti più quotati nel mondo del cinema e ha composto le musiche di tutti i film di Almodovar dal 1995, vincendo cinque dei dieci premi Goya ricevuti in tutta la sua carriera.

Il Prix d’interprétation féminine è stato assegnato all’unanimità alla straordinaria Emily Beecham, per il film “Little Joe” di Jessica Hausner, davvero iconica e emozionante nel suo struggente ruolo, mentre i film “Les Miserables” di Ladj Ly e “Bacurau” di Kleber Mendonca Filho e Juliano Dornelles si sono aggiudicati ex aequo il prestigioso “Premio della giuria”.
Infine “Atlantique” di Mati Diop porta a casa a sorpresa il Grand Prix di Cannes 2019.


Debacle totale per "Once Upon a Time in Hollywood" di Quentin Tarantino che sperava di bissare il successo di 25 anni fa con la vittoria con "Pulp Fiction", ma il cui ultimo film è stato accolto tiepidamente sia dal pubblico che dalla critica.

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