Il virus ci ha cambiati, ha cambiato la società ma ha cambiato ognuno di noi, soprattutto ha cambiato chi l'ha vissuto sulla sua pelle. Ne è un esempio Piero Chiambretti, per quale nulla sarà più come prima di quel maledetto 15 marzo. La corsa in ambulanza verso l'Ospedale Mauriziano di Torino, l'assenza di respiro e la diagnosi di Covid, per lui e per sua madre. Lui è uno dei sopravvissuti, lei non è riuscita a superarlo e questa è una ferita profonda per il conduttore, legatissimo a sua madre. Le settimane in ospedale, poi la dimissione e la riabilitazione con quel dolore nel petto che non si allevia. Piero Chiambretti sta rivedendo la sua vita e le sue priorità e non è detto che nel suo post-Covid ci sia ancora posto per la tv.
Oggi, il conduttore parteciperà a una commemorazione per le vittime del Covid in quello stesso ospedale e sarà la sua prima e vera uscita pubblica, stretto però nel riserbo che l'ha contraddistinto negli ultimi mesi. "Non amo rendere pubblico quello che è privato. Dietro quelle due settimane in ospedale ci sono la malattia, la morte di mia madre, il senso della vita che è cambiato, il ripensamento delle mie scelte professionali", spiega Piero Chiambretti a La Stampa, esprimendo tutta la sua sofferenza per un'esperienza profondamente dolorosa. Piero Chiambretti è molto legato alla sua città, Torino, che proprio come l'Italia in questo momento sta vivendo una situazione di quasi immobilità: "L'importante è andare avanti, anche di poco. Molti negozi non hanno ancora riaperto e molti altri non riapriranno. Avendo una catena di locali, ho vissuto in prima persona lo stop. Abbiamo pensato prima di tutto ai nostri dipendenti: oltre al sostegno dello Stato, noi soci si è deciso di aiutarli di tasca nostra. Il centro si è svuotato, mentre la vita di quartiere ha ripreso forza".
Questi sono i giorni in cui si decide la ripresa della tv di settembre. Dalle prime indiscrezioni pare che non ci sarà un ritorno del suo programma CR4 - La Repubblica delle donne ma, a leggere le sue parole su La Stampa, non è certo nemmeno il suo, di ritorno. "Non so se tornerò in tv, e non ho ancora definito con Mediaset i programmi per la prossima stagione. Vorrei che l'anno nuovo portasse vita nuova. Mi piacerebbe fare qualcosa che non ho mai fatto prima, di diverso". L'idea di Piero Chiambretti, se dovesse tornare in tv, è quello di realizzare un programma nel quale i bambini si sostituiscono agli adulti e pare che il progetto sia già in fase di sviluppo ma, come spiega bene lui "la televisione è peggio del calcio: tutti i giorni si cambia idea".
Nel cordo del pomeriggio, il mattatore di Rete 4 ha voluto fare una precisazione in merito
all'intervista, probabilmente dopo aver ricevuto i messaggi preoccupati da parte dei suoi tanti fan: "Verificato Il titolo della stampa di oggi è inappropriato. Non lascio la tv anzi raddoppio mi tengo anche il frigo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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