Il tour di promozione del suo ultimo album, "Pugili fragili", si è inevitabilmente interrotto a causa del coronavirus, a sole tre settimane dalla fine della kermesse sanremese. Piero Pelù, però, fermo non riesce a starci e nonostante la quarantena gli calzi un po' stretta, continua a tenersi attivo con i social: "È surreale, si perde un po’ la cognizione del tempo. Mi sono messo a fare #casadolcecasa perché in questo periodo bisogna inventarsi qualcosa per rimanere in tirella, se no si implode".
Intervistato dalla rivista musicale per eccellenza, "Rolling Stone", il rocker fiorentino ha svelato di aver rischiato di rimanere separato da sua moglie, occupata con una replica dell’Elisir d’amore di Donizetti chiusasi fortunatamente in anticipo. Difficile per lui rinunciare al contatto con i suoi fan, visto che "sono molto carnale, credo si sappia che mi butto a braccia aperte sul pubblico in concerto". Meglio tornare con la mente al Festival di Sanremo al quale ha deciso di partecipare per "festeggiare i miei 40 anni di musica e il mio ventesimo album in modo clamoroso e decisamente diverso, dopo tanti anni che dicevo di no".
Inevitabile, allora, parlare di personaggi che a Sanremo hanno fatto molto discutere, primo tra tutti l’eclettico Achille Lauro, che sul palco dell’Ariston ha vestito diversi panni. Un modo di porsi agli occhi del pubblico che a Pelù è sembrato un po' scontato, roba già vista insomma: "Mi è parso un Renato Zero due punto… Zero. Lo dico senza ironia, però a vedere la sua provocazione non ho resistito e quando ho rubato la borsetta alla signora del pubblico poi ho detto che era la mamma di Achille Lauro". Di Morgan e Bugo, invece, Piero Pelù ha avuto una visione diversa, più da stratega: "Sono convinto che siano stati due maestri del marketing, più di Malcolm McLaren e della sua "Grande truffa del rock’n’roll".
Poi non so chi ha fatto cosa, ma il pezzo è bello, solo che rischiava di non essere valorizzato dal festival, così purtroppo ha avuto bisogno della gossipata". Pelù si è detto però felice per il collega Bugo, da lui sempre stimato, e i cui dischi “geniali” sono stati apprezzati dal rocker.
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