Presente e passato scolpito nel marmo da Hurtado

Stefano Duranti Poccetti

Classico e contemporaneo convivono nelle opere dello scultore Oliver Hurtado, dove le solenni pose della tradizione e il prestigioso marmo bianco di Carrara ci raccontano il mondo odierno, proprio come accade nell'opera Grido di libertà, il cui protagonista, un uomo nudo che sembra riecheggiare la statuaria michelangiolesca, urla verso il cielo in una posa che non si scompone completamente, senza perdere l'equilibrio formale. Significativi il teschio e la catena disposti ai suoi piedi, simboli di quelle prigioni dalle quali l'essere umano cerca continuamente di evadere: le sovrastrutture sociali e il mistero della morte.

Hurtado non rinuncia alla tradizione, come del resto non si priva della bellezza esteriore, dimostrando così che accanto a una intenzione concettuale non bisogna dimenticare una caratteristica essenziale all'Arte, quella del Kalos (il bello), elemento anche questo imprescindibile degli antichi Maestri, ispiratori di Hurtado, il quale non si limita a creare delle imitazioni: il suo è un punto di vista definito, gradevole esteticamente, che dal classico conduce al contemporaneo, mantenendo anche quel consueto pathos, trasformato ora in sentimento attuale e nuovo.

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