«Caro dott. Petrucci, un anno fa mi hai chiesto di tenerti informato se io vedessi o sentissi di qualche buon film indipendente originale. Bene, ne ho visto uno! Il titolo è Shape of Fear, realizzato da un giovane di 23 anni che si chiama Stanley Kubrick. A mio avviso è uno dei più bei film che ho visto negli ultimi anni, potrebbe suscitare grandi discussioni e potrebbe essere la grande sorpresa del tuo festival». Correva l'anno 1952. In quel luglio caldo, a firmare la lettera era il distributore newyorkese Joseph Burstyn che si rivolgeva al direttore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Antonio Petrucci. Il quale risponde con un telegramma direttamente a Kubrick in cui dice di non poter accogliere, «per lunghezza e caratteristiche», Shape of Fear (1 ora e 2 min.) nella selezione principale della Mostra ma di volerlo proiettare nella sezione speciale del Festival del film scientifico e del documentario d'arte. E così accade, esattamente il 18 agosto del 1952, due giorni prima della Mostra (20 agosto 12 settembre). È per questo che la presenza del primo film di uno dei più grandi autori della storia del cinema non ha fatto purtroppo bella presenza negli annali della Mostra.
Anche lo stesso Kubrick rimane un po' sorpreso e, in un'altra lettera del 26 agosto, chiede a Petrucci «quale sia stata la reazione al mio film Shape of Fear». E prosegue: «Poi, il fatto di cui mi ha informato, ovvero che caratteristiche e lunghezza' del film hanno impedito di farlo inserire della selezione principale, mi hanno lasciato molto nel dubbio su cosa esattamente Lei abbia in mente. E poiché non ho più sentito più nulla di quell'invito speciale in concorso di cui lei aveva parlato quando accettò il film, può ben capire lo stato di confusione in cui ora io mi trovo».
Non sappiamo cosa accadde dopo perché la documentazione, per la prima volta interamente ricostruita dall'Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia per la pubblicazione del volume La Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia di Gian Piero Brunetta (edito da Marsilio per i 90 anni della Mostra), si interrompe qui.
Sappiamo però che Kubrick, insoddisfatto dagli esiti commerciali e dagli attacchi della critica americana, magari anche dalla confusionale risposta veneziana, cercherà di togliere Fear and Desire - questo il titolo definitivo - dalla circolazione.
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