La regina Elisabetta "scappa" dalla sua famiglia (e dai guai)

La regina Elisabetta è tornata a Sandringham per riflettere sul futuro della royal family, ricordare il 70esimo anniversario del suo regno e rendere un nuovo omaggio al principe Filippo

La regina Elisabetta "scappa" dalla sua famiglia (e dai guai)

La regina Elisabetta si è trasferita a Sandringham lo scorso 23 gennaio, con più di un mese di ritardo rispetto alla sua “tabella di marcia” abituale, a causa del Covid. Quest’anno, però, il viaggio nella tenuta del Norfolk è molto più di un semplice spostamento da una residenza all’altra. Racchiude diversi significati legati al passato e al futuro del regno di Sua Maestà. Per la prima volta non è una spilla o un abito a dichiarare gli intenti e i pensieri della sovrana, bensì un palazzo reale, il più amato alla Regina, perché racchiude l’essenza del suo potere.

La regina Elisabetta torna a Sandringham

Lo scorso 23 gennaio, la regina Elisabetta ha lasciato il Castello di Windsor alla volta di Sandringham. In realtà tutti gli anni Sua Maestà trascorre il periodo delle festività natalizie nella tenuta del Norfolk, dove rimane fino al 6 febbraio. Questa data non è casuale, ma un toccante omaggio che ogni anno la sovrana rende al padre, Giorgio VI, che morì a Sandringham proprio quel giorno nel 1952. In suo onore Elisabetta II ordina persino che gli addobbi natalizi vengano smontati solo a partire dal 7 febbraio. Quest’anno, poi, ricorre il 70esimo anniversario dalla dipartita del re e possiamo immaginare che Sua Maestà non potesse tollerare di trascorrerlo a Windsor. Nonostante con la pandemia molte delle abitudini di Elisabetta II siano cambiate e il tradizionale Natale di Sandringham sia stato cancellato, per via delle restrizioni e dell’emergenza sanitaria. Il suo arrivo ha anche un altro significato commovente: poco lontano dal palazzo principale di Sandringham c’è il Wood Farm Cottage, dove il principe Filippo si era ritirato a vita privata nel 2017. Ed è lì che la regina Elisabetta, dopo il viaggio in elicottero e il tragitto in macchina, ha scelto di posare le valigie. È la prima volta che vi mette piede senza il duca di Edimburgo.

La Regina vuole riposare (e dimenticare?)

Secondo il Sun Sua Maestà si tratterrà a Sandringham “per alcune settimane”. Questo viaggio, però, ha molteplici risvolti. Non è solo un ritorno al luogo dei ricordi, ma anche l’unico modo che la sovrana ha per svuotare la mente dai pensieri assillanti dell’ultimo anno. Il problema principale è il principe Andrea. Per la regina Elisabetta i guai del figlio prediletto sono un doppio dolore, poiché deve prendere posizione come madre e come sovrana. In questo caso, però, i due ruoli combaciano alla perfezione. Non ci sono “scollature” come accadde, per esempio, quando Elisabetta II dovette vietare alla sorella Margaret di sposarsi con Peter Townsend. Lo tsunami sollevato dal duca di York è di inaudita gravità e nella duplice veste di genitore e Regina Elisabetta II ha già preso le distanze dal figlio e condannato i suoi comportamenti con un comunicato scarno e conciso: “Con l’approvazione e il consenso della Regina le affiliazioni militari e i patronati reali del duca di York sono stati restituiti alla Regina. Il duca di York continuerà a non prendere parte ad alcun impegno pubblico e si difenderà da privato cittadino”. Elisabetta II non ha avuto scelta: doveva togliere ad Andrea i gradi militari e il trattamento di altezza reale se voleva salvare la monarchia per il figlio Carlo, pur sapendo che, qualora Andrea venisse condannato, il regno del primogenito inizierebbe sotto i peggiori auspici.

Lontano da una famiglia ingestibile

Il soggiorno a Sandringham della Regina rappresenta un messaggio lanciato forte e chiaro alla royal family e al mondo intero. Elisabetta II è tornata dove il suo regno ha avuto inizio. Alla morte del padre lei si trovava in Kenya con il principe Filippo ma, di fatto, l’era elisabettiana è iniziata nel Norfolk, perché lì si è spento il precedente re. I nuovi regni vengono ufficializzati con le incoronazioni ma, di fatto, nascono dai decessi dei precedenti sovrani che segnano la fine di un’epoca. Spostandosi a Sandringham la regina Elisabetta è tornata alle origini. Infatti il prossimo 6 febbraio non segnerà solo i 70 anni dalla morte di Giorgio VI ma anche i 70 anni dall’inizio del regno di Elisabetta II. Ecco perché era necessario che Sua Maestà tornasse nella residenza di campagna. In un momento così difficile, sotto i colpi incrociati delle interviste velenose del principe Harry e degli scandali di Andrea, la Regina si rifugia nel luogo del cuore, ribadendo che la Corona è l’unica cosa che conti davvero. Forse i Windsor sono una famiglia ingestibile, “disfunzionale”, come l’hanno definita anche i giornali, ma la monarchia esiste oltre i singoli. La regina Elisabetta ha giurato di servirla per tutta la sua vita e il viaggio a Sandringham (come pure la presa di distanze dal duca di York) è un’ulteriore prova di questa totale abnegazione.

La royal family inquina

La regina Elisabetta deve gestire anche i grattacapi legati ai danni d'immagine che dalla Megxit a oggi stanno minando la credibilità della Corona. L'ultimo in ordine di tempo viene fuori da un'inchiesta dell'Independent: i Windsor avrebbero speso, tra il 2013 e il 2021, 13 milioni di sterline (15 milioni di euro) in viaggi non ecosostenibili, pagati dai contribuenti, su elicotteri privati e voli charter. Sembra che il principe Carlo abbia usato un jet privato, fino a 14 volte più inquinante dei normali voli commerciali e 50 volte più di un treno, anche per partecipare alla Cop26 sul clima, che si è tenuta lo scorso novembre. Perfino il principe William non disdegnerebbe i mezzi di trasporto inquinanti. Eppure Sua Maestà e i futuri sovrani hanno lanciato ammonimenti severi in merito ai cambiamenti climatici. Una contraddizione che i Windsor non possono permettersi, soprattutto in questo momento. Buckingham Palace ha tagliato corto: “I viaggi devono essere organizzati tenendo conto delle esigenze royal in termini di sicurezza, efficienza e rischio per il pubblico”.

Dopo Elisabetta II

La regina Elisabetta a Sandringham è il simbolo della monarchia sospesa tra passato e presente. Se i consensi alla Corona britannica sfiorano il 70% è tutto merito della sua figura carismatica, che tiene saldamente le redini della popolarità, con il 76% delle preferenze. Paradossalmente ciò che accadrà dopo di lei sembra ancora molto lontano, benché gli esperti suggeriscano che, per non morire, l'istituzione dovrà accettare di modernizzarsi al pari delle monarchie del Nord Europa.

I futuri re sapranno mettere in discussione il loro potere? “La regina Elisabetta è davvero l’ultima grande regina britannica”, ha detto Clive Irving, spiegando: “Dimentica se stessa e dà sempre precedenza alla Corona”. Come ha fatto con il principe Andrea, coinvolto nello scandalo Epstein. Come sta facendo ora, rimanendo a Sandringham, nonostante i problemi famigliari, per celebrare quella stessa Corona che porta sul capo da 70 anni.

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