Ritorno al futuro, Christopher Lloyd e l’idea per un sequel che nessuno vuole

Da tempo si parla di un nuovo film di Ritorno al futuro: “Doc” propone un sequel, ma i fan e i creatori della saga non ne vogliono sapere

Ritorno al futuro, Christopher Lloyd e l’idea per un sequel che nessuno vuole

La saga di "Ritorno al futuro” comprende tre film: la trilogia non deve cambiare secondo i fan, lo sceneggiatore Bob Gale e il regista Robert Zemeckis, ma non tutti la pensano così.

Non accenna a fermarsi il trend di riportare al cinema grandi successi del passato. "Star Wars” è tornato con nuovi film, "Blade Runner 2049”, firmato da Denis Villeneuve, ha saputo onorare come si deve il primo film di Ridley Scott e prossimamente avremo un nuovo ”Ghostbusters”, "Robocop Returns” e un remake di "Dune”. Ma resuscitare vecchie glorie può essere pericoloso. Ne sa qualcosa Steven Spielberg che, nel 2008, con il quarto film di "Indiana Jones” riprese a raccontare le avventure di Indy, con una storia non nelle corde dell’archeologo interpretato da Harrison Ford. Il risultato fu un film che non piacque per niente ai fan.

Inevitabile quindi che questa ondata di revival abbia finito per coinvolgere anche "Ritorno al futuro”. Molte le notizie a riguardo, con annunci poi rivelatisi fake news e dichiarazioni ufficiali dei diretti interessati: di Bob Gale, sceneggiatore, di Robert Zemeckis, regista, e dei due indimenticabili protagonisti dei film, Michael J. Fox e Christopher Lloyd.

In più occasioni Bob Gale e Robert Zemeckis sono stati lapidari: non ci sarà mai e poi mai un nuovo film su ”Ritorno al futuro”. Michael J. Fox, per quanto lo riguarda, soffrendo di Parkinson avrebbe difficoltà a riprendere il suo ruolo di Marty McFly, e un sequel senza di lui non è pensabile. Di diverso avviso invece Christpher Lloyd, cioè “Doc” Brown, colui che ha reso una DeLorean la macchina del tempo per antonomasia.

Lloyd, oltre a vestire i panni di Doc in più occasioni nel corso degli anni, con spot e comparsate in tv, non ha mai disdegnato un quarto film, dichiarando sempre di voler tornare nel suo ruolo e di proseguire con la saga. Di recente, all'ACE Comic Con di Seattle, l’attore è tornato sull’argomento con un’idea di base per un sequel: “Penso che in qualche modo sia necessario trasmettere un messaggio su qualcosa che è importante per tutti, universalmente, come il cambiamento climatico", facendo anche una precisazione subito dopo, “È molto complicato, perché non vuoi farne un altro e deludere. Quindi non so, ne sarei felice, per me stesso, ma vedremo”.

Purtroppo la malattia di Michael J. Fox è un ostacolo, ma Lloyd non lo vede così insormontabile, ricordando un incontro con i fan nei mesi scorsi in cui l’amico ha interagito tranquillamente con il pubblico. A riguardo, infatti, va detto che la carriera da attore di Fox ha subìto un brusco colpo con il Parkinson, diagnosticato nel 1991, ma non si è fermata. Con "Spin City" ha vinto 3 Golden Globe e un Emmy, un secondo Emmy l’ha vinto invece per "Rescue Me", senza contare che ha avuto anche una serie tv con il suo nome, per due stagioni, e che recentemente lo abbiamo visto come guest star di alcuni episodi di "Designated Survivor".

Oltre alle considerazioni degli attori, e di chi ha creato questa grande storia di fantascienza, ci sono anche i fan a dire la loro: pare che non abbiano alcuna voglia di vedere un sequel, reboot, remake o qualsiasi altro film che abbia a che fare con la trilogia ora in essere.

Questo perché la saga termina come si deve, perché sta “invecchiando” benissimo e perché il rischio di rovinare lo stupendo lavoro fatto è troppo grosso per soddisfare solo l’esigenze del bottighino.

Dispiace per Christopher Lloyd, ma un nuovo film di "Ritorno al futuro" "non s’ha da fare".

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