Robbie Williams teme di aver contratto il coronavirus mentre era in isolamento, lontanto dalla sua famiglia: l'artista si era volontariamente allontanato per due settimane dopo un viaggio in Australia. Robbie era fuori dagli Usa per un concerto a Melburne, quando l'arrivo del virus aveva imposto lo stop a tutte le esibizioni dal vivo, compresa quella della popstar, che aveva così deciso di fermarsi in un Airbnb prima di far ritorno a casa a Los Angeles. La presenza dei quattro figli, due ancora molto piccoli, è stata un forte deterrente per l'ex Take That, che ha così seguito le richieste della moglie e le indicazioni dello stesso medico personale.
L'isolamento forzato l'ha obbligato a procurarsi del cibo, tutta una serie di medicinali per uso personale e la forza di rimanere a distanza, senza correre subito dalla moglie Ayda Field e dai quattro figli. Tante le emozioni che hanno condizionato la quarantena del cantante, che si è trovato solo e spaventato dall'idea di poter trasportare il virus a casa e di caderne vittima: solo oggi rivela di temere di aver contratto il coronavirus, anche se in forma blanda. Robbie si è sentito spesso stanco, spossato, pesante e letargico, condizione che lo ha spinto ad affidarsi alla preghiera e alla meditazione.
Robbie Williams, 46, 'got down on knees and prayed' after suffering #coronavirus symptomshttps://t.co/Vcpqnu02dP pic.twitter.com/Ctzd9eLUtS
— Daily Express (@Daily_Express) April 5, 2020
Non è certo una pratica che solitamente porta avanti, ma a spronarlo è stato il grande desiderio di ricongiungersi alla famiglia, la voglia di lasciarsi alle spalle l'isolamento per abbracciare gli affetti più cari. La necessità di sconfiggere i presunti sintomi del coronavirus è nata spontaneamente nell'animo di Robbie, sempre così allegro e vivace, ma in grado di toccare anche i più profondi abissi del suo animo.
Williams da anni soffre di depressione, condizione che cerca di tenere a distanza con medicinali e con la meditazione, nella quale si rifugia per riportare in alto le vibrazioni positive e l'amore. Per questo l'autoisolamento si è rivelato una sfida faticosa e impegnativa, sia per la lontananza dalla famiglia sia per la necessità di scacciare i cattivi pensieri. E Robbie ha impiegato tutte le sue forze per tenere l'umore alto e sempre allegro: i fan lo hanno aiutato in questo percorso assecondando la sua voglia di divertirsi e cantare.
Nonostante la reclusione, Robbie ha organizzato giornalmente delle divertentissime dirette live con tanto di canzoni a richiesta, balletti, collegamenti con programmi TV e preghiere, queste ultime nel privato delle sue giornate. Ora che è tornato a casa e ha potuto riabbracciare tutta la sua famiglia, Robbie si sente più sereno e al sicuro.
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