Rocky IV è il quarto capitolo della saga dedicata al personaggio del boxeur interpretato da Sylvester Stallone che andrà in onda questa sera su Nove alle 23.35. Si tratta di uno dei film più iconici di tutta la saga, reso intramontabile dalla presenza del personaggio di Ivan Drago e della sua battuta indimenticabile: "Ti spiezzo in due".
Rocky IV, la trama
Ivan Drago (Dolph Lundgren) è un campione sovietico dei pesi massimi, arrivato negli Stati Uniti per dimostrare il proprio valore e la propria forza sfidando i pugili più forti. Rocky Balboa (Sylvester Stallone) si è però ritirato dal ring e non sembra intenzionato a tornarci. La sua preoccupazione è però quella di convincere il suo amico Apollo Creed (Carl Weathers) a non accettare la sfida di Drago. Tuttavia Apollo - che era stato un vecchio avversario di Rocky e già campione del mondo - è irremovibile nella sua decisione e sale sul ring con la speranza di dimostrare all'avversario russo la forza dei pugili statunitensi. Purtroppo lo scontro si trasforma presto in una mattanza: i pugni di Ivan Drago sono micidiali, così come la sua anima è completamente priva di scrupoli. Apollo perde la vita sotto gli occhi attoniti del suo amico. Rocky, allora, deciderà di cercare la vendetta tramite la boxe, accettando di partecipare a uno scontro con Ivan Drago a Mosca, durante le festività natalizie.
Il ruolo che rischiò di uccidere Sylvester Stallone
Per Sylvester Stallone la saga di Rocky ha avuto sempre una grande importanza. Non solo perché ha lanciato la sua carriera nel mondo di Hollywood in modo incontrovertibile, ma anche perché lo ha salvato dalla bancarotta e dal diventare un senzatetto, obbligato a dormire nella propria macchina. Non sorprende, dunque, che l'attore si sia sempre impegnato moltissimo per dare ai film della saga quell'anima che ha cooperato a rendere Rocky Balboa uno degli eroi del cinema contemporaneo. Anche in occasione della produzione di Rocky IV Stallone ha fatto di tutto per dare alla pellicola un'aria reale, sentita, che potesse smuovere l'empatia di tutti gli spettatori. Come ricorda il sito dell'Internet Movie Data Base, Sylvester Stallone voleva che la scena del combattimento finale tra Rocky e Ivan Drago trasudasse intensità. Per questo decise che durante le riprese lui e il suo "avversario" avrebbero dovuto darsi un vero pugno per far sì che la scena apparisse ancora più cruenta. Tuttavia le cose presero una piega che lo stesso protagonista non aveva potuto prevedere. Dopo tre scene e dopo che Rocky "subisce" dei colpi alle costole, Stallone cominciò a sentire un forte bruciore al petto, ma decise di non dargli importanza, di ignorarlo e continuare a lavorare. Più tardi, quella stessa notte, cominciò ad avere gravi problemi respiratori e per questo venne portato d'urgenza nel pronto soccorso più vicino. Sempre secondo IMDB si scoprì che Stallone aveva la pressione sanguigna a 200: l'attore venne trasferito dal Canada all'ospedale di St. John a Santa Monica, dove rimase in terapia intensiva per giorni. Alla fine venne a galla che Dolph Lundgren lo aveva colpito così forte al petto che il cuore di Stallone aveva sbattuto contro lo sterno, cominciando a gonfiarsi. Questo aveva fatto sì che si bloccasse l'afflusso di sangue, limitando di fatto il flusso di ossigeno in tutto il corpo.
L'assicurazione di Stallone in un primo momento pensò che l'attore avesse finto il suo malessere, ma Stallone rispose: "Avete visto Dolph Lundren? È un camion! Un carro armato. È stato uno scontro frontale". E alla fine, secondo IMDB, l'assicurazione si convinse a pagare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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