Romolo+Giuly: la «guerra» tra Roma e il resto d'Italia

Pedro Armocida

In principio c'è stato un cortometraggio per il web molto divertente, Romolo+Giuly, che ironizzava sulle diversità quasi antropologiche tra gli abitanti di Roma Sud e quelli di Roma Nord, arrivando quasi a costruire un mito di differenze e cesure non poi così reali ma che oggi vengono recepite come tali. Un video che nel 2016 ha fatto milioni di visualizzazioni e che ha spinto Fox e Wildside a lavorare a un'omonima serie per la tv in 8 episodi da 30 minuti in onda in doppia puntata ogni lunedì, dal prossimo 17 settembre, alle 21,15 sul canale 112 di Sky. Il team di creatori è lo stesso del corto con Michele Bertini Malgarini, che cura anche la regia, Giulio Carreri e Alessandro D'Ambrosi che è uno dei protagonisti, ossia Romolo Montacchi, figlio di Arfio (Federico Pacifici), il re dei rifiuti e protettore della parte meridionale della città con forti interessi a Ostia. Cognomi che evocano il dramma shakespeariano: la faida tra i Montacchi e i Copulati, ironia del destino, corrisponde proprio ai due mondi incomunicabili di Roma Sud e Roma Nord. E chissà se l'amore con Giuly Copulati (Beatrice Arnera) riuscirà a unire ciò che la storia da sempre ha diviso (divertente la ricostruzione a volo d'uccello del primo episodio con il ratto delle parioline, la breccia di Porta Pia).

La serie, che lavora sul registro del grottesco, ha la possibilità di ironizzare enfatizzando gli usi e costumi tipici ma anche su una Capitale in mano ai palazzinari, invasa dalla cocaina e sotterrata dal business della monnezza. Certo il gioco con la realtà si fa ancora più duro quando la storia di Romolo+Giuly lascia temporaneamente Roma per spostarsi a Milano, con l'infiltrato laziale governatore della Lombardia (interpretato da Francesco Pannofino), e a Napoli con Don Alfonso (Fortunato Cerlino e la sua autoironia di Gomorra). Il piano è quello di una coalizione tra Milano e Napoli per sconfiggere Roma e dividere l'Italia in due. Da qui l'azzeccato «claim» della serie, «la guerra mondiale italiana».

Tantissimi gli attori in parte - da Massimo Ciavarro e Michela Andreozzi a Lidia Vitale, Niccolò Senni, Marco Gambino, Lucio Patanè, Umberto Smaila (nella fotina) - che hanno preso parte alla serie che vede il ritorno di Fox alla commedia più di dieci anni dopo Boris. Ancora oggi uno dei capolavori della nostra tv.

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