Sabrina Ferilli, lezione di stile: "Io leggera, non superficiale"

L'attrice regina del palco rifugge il moralismo: "Ci siamo fatti tanti di quei monologhi.,..Sono qui per il mio lavoro".

Sabrina Ferilli, lezione di stile: "Io leggera, non superficiale"

Sanremo. Ed eccola, la vera primadonna del Festival. Quella che incarna in un sol corpo ironia, fascino, sex appeal e tanta, tanta schiettezza. Senza polemiche e travestimenti. Insomma, Sabrina Ferilli sbarca a Sanremo ed è subito show. Si prende la scena anche più delle quattro colleghe co-conduttrici che l'hanno preceduta. Con la battuta sempre pronta e la capacità di sdrammatizzare, di buttarla in caciara ma con rispetto. «Aho, ma n'do c'hai le pile - travolge Ama appena scende le scale dell'Ariston - stai qui ogni giorno 14, 15 ore, hai sorpassato Mentana a sinistra, dietro il palco non bevi l'acqua ma ti ricarichi alla colonnina...»


Poi nel non-monologo («ce ne siamo fatti tanti...») viene fuori tutta la sua essenza. «Mi sono chiesta di cosa potevo parlare qui sul palco, di famiglia, ma di figli io non ce ne ho, di uomini che hanno troppo potere, di bellezza interiore, ma insomma - per riassumere - tutti argomenti in cui non ho molta credibilità, meglio lasciare parlare chi ne sa... Ma poi, alla fine, perché devo per forza parlare di qualcosa per giustificare la mia presenza? Io sono qua per quello che sono, per la mia storia. La leggerezza non è superficialità e, come diceva Calvino, in tempi così pesanti bisogna sapere planare sulle cose con un cuore senza macigni...».
Un turbine di simpatia. Già prima di entrare all'Ariston per tenere a battesimo la finale di un Festival trionfante, scherzava sulla lunghezza della serata, «qui faremo le tre de' notte, in pratica un corso de' sopravvivenza». Maratona da sfinimento. «Ma l'avete visto quel povero Morandi? Alle due di notte stava lì che boccheggiava e l'hanno fatto ricantà un'altra volta? Ma come sta?».


Lei su quel palco avrebbe voluto fare a modo suo: «Avevo proposto ad Amadeus di fare un bel trenino, tutti e due nudi, uno dietro l'altro, ma non ha accettato. Chissà, in un prossimo Sanremo...». Esilarante è il racconto di quando l'hanno cercata per proporle la conduzione. «Stavo con una cervicale orribile. Mi avevano riempito di medicine, ero rintronata, non capivo nulla». La chiama il manager Lucio Presta per chiederle la disponibilità. «E io dico subito sì. Dopo due o tre giorni sono tornata lucida e mi è venuto il dubbio che me lo fossi sognata, ma come facevo? Mica potevo chiamare Presta e chiedergli se quella telefonata fosse vera... Alla fine l'ho chiamato e gli ho detto: Io sono contenta, tu sei contento? E mi ha detto sì, così ho capito che non me lo ero sognato». Ma, poi, quando accetti di fare Sanremo è «come essere catturati da una squadra del Kgb: sta' zitta, mi dicevano, non parla' con nessuno, manco coi tuoi genitori, non fiatà, non uscì di casa».


Ma non è arrivato il momento di pensare a una conduzione vera? Magari in coppia con l'amica Maria De Filippi... «Ma qui abbiamo Amadeus - risponde - pronto per un settennato. Che fai ti fermi? Figuriamoci, l'aveva detto pure Mattarella...». Infatti, come il presidente della Repubblica, è stato già convocato anche per il prossimo anno. Lei potrebbe tornare, ma solo come spalla, perché Sabrina è un'attrice e tale vuole restare. «Io voglio continuare a recitare. Magari ogni tanto qualche divagazione al tema, ma presentare è un'altra cosa. Non mi piace la confusione di ruoli di questo periodo, la trovo pericolosa, ognuno deve stare e migliorarsi nel suo». E allora lei, che a marzo rivedremo al cinema nel film di Pieraccioni Il sesso degli angeli, sa che Amadeus nel suo ruolo c'è. E lo ha dimostrato bene.

«Ogni artista ha sempre un margine di crescita - dice per una volta seria -. Amadeus si è strutturato in modo unico, è diventato molto più di un conduttore, conosce la musica, i tempi comici, è una spalla eccezionale e ha la gentilezza di chi sa accogliere e questo è un valore unico».

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